“I lavoratori di Mirafiori devono sapere che i contenuti dell’accordo che si apprestano a votare sono in linea con le tantissime intese sindacali sottoscritti unitariamente dal sindacato, Fiom compresa, per difendere il lavoro e l’occupazione, gli investimenti e le produzioni, per la crescita e lo sviluppo”. Lo afferma il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, sottolineando che “il tema di un’organizzazione del lavoro flessibile, la regolamentazione della prestazione lavorativa, l’adattamento della contrattazione aziendale per migliorare la produttività e il livello di saturazione degli impianti è stato sempre affrontato negli anni con responsabilità e disponibilità da tutti i sindacati compresa la Fiom per il settore metalmeccanico”.
La Cisl ricorda che accordi sindacali “ben più pesanti di Mirafiori e Pomigliano, per deroghe contrattuali operate e per flessibilità organizzativa, sono stati sottoscritti unitariamente per consolidare e ampliare la base occupazionale, per difendere e mantenere produzioni industriali, per fronteggiare gli effetti di una globalizzazione che richiede sempre più standard elevati di efficienza, produttività, competitività del sistema industriale e produttivo.
Anche Luigi Angeletti, segretario generale della Uil, ha ribadito che “moltissimi altri accordi hanno già previsto alcune deroghe decisamente più significative di quelle definite con la Fiat, eppure sono stati firmati da tutte le organizzazioni sindacali”. “L’accordo di Mirafiori, ha aggiunto, determina sia stabilizzazione e prospettive di crescita occupazionali sia condizioni per aumenti salariali”. A suo giudizio, è un’opportunità di sviluppo per il territorio torinese e pone le premesse per accrescere la produzione di auto nel Paese il cui Pil è sensibile agli andamenti del settore. “I diritti dei lavoratori di Mirafiori, ha detto Angeletti, sono ad un livello superiore a quello di altri paesi europei nostri diretti concorrenti”.
“Ci sono, dunque, ha concluso, solo ragioni di merito a sostegno del sì. Ci sono solo ragioni politiche e di visibilità mediatica a sostegno del no. I lavoratori di Mirafiori sapranno scegliere il loro futuro”. (FRN)