I sindacati delle costruzioni di Cgil, Cisl e Uil aderiscono alla manifestazione nazionale indetta dall’Anci per domani a Roma, per protestare contro il patto di stabilità interno che blocca 9 miliardi di pagamenti per appalti già assegnati.
Queste risorse per i segretari nazionali di Feneal, Filca, Fillea, Massimo Trinci, Domenico Pesenti e Walter Schiavella “potrebbero essere impegnati per investimenti e opere, consentendo così di dare una scossa al settore delle costruzioni, che sta vivendo la crisi peggiore dal dopoguerra”.
Per i segretari generali le richieste dell’Anci “sono le stesse che il sindacato avanza da tempo e che sono state al centro della manifestazione nazionale di un anno fa”. In particolare, sottolineano i sindacati, “la richiesta di modificare il patto di stabilità e di venire incontro alle aziende in difficoltà strette all’angolo dalla drammatica crisi di liquidità prodotta dal mancato credito”.
“In queste condizioni – proseguono Trinci, Pesenti e Schiavella – le conseguenze peggiori ricadono sui lavoratori, che rischiano di perdere il posto o di subire pesanti compressioni in termini di regolarità e diritti”.
“Per le imprese – sostengono – il rischio sempre maggiore è quello di subire gli effetti dell’assenza di lavoro, dei mancati pagamenti e della stretta creditizia, subendo in maniera sempre più stringente il ricatto delle mafie. Occorre spezzare questa catena nefasta intervenendo al più presto per dare forza e sostegno ad un settore indispensabile per la ripresa economica”. “Ciò si può fare – concludono – solo se si passa dalle parole ai fatti, che vuol dire semplicemente aprire i cantieri, a cominciare da quelli delle piccole opere immediatamente cantierabili e dalla manutenzione e messa in sicurezza di scuole, ospedali e territorio, assicurando contestualmente legalità e regolarità del lavoro”. (LF)
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