Incroceranno le braccia il 17 marzo gli oltre 1.200 dipendenti della catena di Feltrinelli e Finlibri. La proclamazione della giornata di sciopero nazionale, deciso al termine dell’assemblea unitaria delle lavoratrici e dei lavoratori, segue l’attivazione dello stato di agitazione. Alla base della protesta, indetta dai sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UIltucs, l’indisponibilità aziendale a definire il rinnovo del contratto integrativo aziendale.
“Il confronto procede senza alcun avanzamento sostanziale e senza un`effettiva volontà aziendale di trovare soluzioni concrete per il rinnovo del CIA”, sottolinea una nota di Fisascat Cisl. “A fronte di una disponibilità solo formale al dialogo – stigmatizzano le tre sigle – l`azienda continua a non offrire soluzioni concrete sui temi fondamentali della trattativa. Nonostante le nostre ripetute richieste, non sono stati fatti passi avanti su questioni essenziali per le lavoratrici e i lavoratori”.
In particolare, i sindacati puntano il dito contro l’incremento del valore del buono pasto proposto dalla direzione aziendale, del tutto insufficiente rispetto all’aumento del costo della vita e penalizzante per il personale. Ad essere insoddisfacente anche la proposta datoriale sul premio di risultato, poco chiaro e non adeguatamente calibrato sull’impegno reale dei lavoratori.
“Non possiamo accettare che il confronto si trascini senza reali passi avanti, la mobilitazione prosegue dunque con una giornata di sciopero nazionale – concludono i sindacati – L`auspicio è che Feltrinelli/Finlibri riveda la propria posizione e si renda disponibile a definire un accordo equo e dignitoso per le lavoratrici e i lavoratori”.
E.G.