Leggera ripresa per la produzione metalmeccanica nel terzo trimestre dell’anno, dopo una caduta veloce che ha indebolito il settore da metà 2008 fino al secondo trimestre del 2009. È quanto sottolinea Federmeccanica nell’ultima indagine sulla congiuntura del settore che registra un aumento della produzione del 3,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. A trainarla sono state soprattutto le esportazioni, cadute pesantemente rispetto all’Unione europea, ma in forte ripresa nei confronti dei paesi asiatici, soprattutto la Cina. L’associazione poi lancia l’allarme occupazione: nelle grandi imprese con oltre 500 addetti infatti nei primi tre mesi dell’anno i posti di lavoro sono diminuiti di oltre 3%. Inoltre, dopo la diminuzione delle ore di cig concesse tra gennaio e febbraio, a marzo e aprile si è registrata una nuova impennata della richiesta di cassa. Le ore autorizzate sono state infatti 50 milioni, il massimo mai toccato dall’inizio della crisi.
Negli ultimi mesi è migliorata la situazione del portafoglio ordini che aveva invece registrato valori negativi negli ultimi trimestri 2008/2009. Meno positivo l’andamento del clima di fiducia degli imprenditori che continuano a vedere “grigio”, soprattutto a causa di una ripresa modesta che ancora non convince del tutto.
Sull’occupazione la situazione è sostanzialmente stagnante dal momento che non si prevedono nuove assunzioni per il futuro.
“Confindustria sostiene, parlando di tutta l’industria, che se le cose continuassero in questa maniera noi ritorneremmo ai livelli del 2008 solo nel 2014 – ha detto Luciano Miotto, vicepresidente di Federmeccanica con delega all’economia – parlando del metalmeccanico, le nostre previsioni ci portano a pensare che andremo oltre il 2014 prima di ritornare ai livelli precisi”.
Miotto ha poi sottolineato che per avere una ripresa, non modesta come quella attuale ma accelerata, occorrerebbe che ad aumentare sia la domanda di beni di consumo e quindi di conseguenza la produzione di nuovi impianti. (FRN)