La ripresa dell’attività produttiva del settore metalmeccanico iniziata a partire dall’estate del 2009 è proseguita in Europa e in Italia per tutto il 2010, ma, nel nostro paese, nella parte finale dell’anno si è manifestato un significativo rallentamento. Lo ha reso noto oggi Federmeccanica, durante la presentazione della 117 indagine congiunturale. Nel quarto trimestre i livelli di produzione in Italia sono aumentati dello 0,9% rispetto al precedente trimestre a fronte di tassi congiunturali di crescita del 3% osservati nei due trimestri centrali dell’anno. Nella media dei paesi dell’unione il progresso rispetto a terzo trimestre è stato del 2,5% ed in particolare la Germania ha messo a segno un +4,3%.
Nel nostro paese, secondo Federmeccanica, la produzione industriale risulta ancora inferiore del 25% rispetto ai livelli pre crisi.
La fase espansiva osservata nel corso del 2010 ha interessato, anche se in misura differenziata e con sfasamenti temporali, quasi tutti i comparti metalmeccanici con la rilevante eccezione delle attività relative alla costruzione di alti mezzi di trasporto che hanno ceduto il 10,9 %, nel confronto con l’anno precedente. Ma occorre rilevare che tale comparto aveva risentito meno di altri degli effetti negativi della crisi. Nell’ambito dell’aggregato metalmeccanico la metallurgia ha aumentato i volumi mediamente del 19,3% rispetto al 2009 con tassi tendenziali di crescita costantemente elevati in corso d’anno ed in presenza di un parziale rallentamento nel secondo semestre. Mentre la produzione di computer, apparecchi radio-tv, Tlc, medicinali di precisione e strumenti ottici è cresciuta mediamente del 5,2% e la produzione di macchine e apparecchi elettrici è cresciuta del 9%. Infine la produzione di macchine ed apparecchi meccanici cresciuta del 12,7% ha evidenziato in corso d’anno una netta inversione delle tendenze negative ancora in atto nel primo trimestre.
Nell’ultimo trimestre del 2010 il grado di utilizzazione degli impianti ha evidenziato un nuovo ulteriore moderato miglioramento raggiungendo il 73% della capacità massima disponibile. Il miglioramento ha interessato tutti i comparti metalmeccanici , ma in tutti i casi il livello di sfruttamento del capitale fisso installato risulta, tuttora, largamente inferiore ai livelli in essere prima della recessione. Per quanto riguarda il portafogli ordini, a fine dicembre la produzione assicurata è risultata pari (2,9 mesi) che all’analogo periodo del 2009 (3,1 mesi).
Federmeccanica mette poi in luce i buoni risultati ottenuti dalle esportazioni. Complessivamente nel periodo gennaio-novembre le importazioni metalmeccaniche sono cresciute del 24,9% e le esportazioni, anche se meno dinamiche, hanno messo a segno un +14,3%. I paesi in cui le nostre esportazioni sono cresciute di più sono Germania, Turchia, Russia e Cina. Nonostante i recuperi osservati nel corso dell’anno, il 2010 si chiuderà però con i livelli di esportazioni metalmeccaniche inferiori di oltre 20 miliardi rispetto a quelli del 2008. Federmeccanica si è detta inoltre preoccupata per le rivoluzioni scoppiate in Medio Oriente e ha ricordato che le esportazioni in Libia, Tunisia ed Egitto valgono complessivamente una cifra vicina ai 3,8 miliardi di euro. L’associazione ha detto inoltre di sperare che si possa trovare una mediazione che possa traghettare questi paesi verso nuovi assetti politici senza scossoni traumatici.
Tornando ai dati economici italiani di prezzi di produzione, nel 2010, hanno in larga misura recuperato i livelli del 2008. Mentre le retribuzioni contrattuali sono cresciute nel 2010 mediamente del 2,9% rispetto all’anno precedente. Depurando tale incremento dalla dinamica dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati che nell’anno è risultato pari all’1,6% ne è derivata una crescita delle retribuzioni in termini di potere d’acquisto dell1,3%. Le dinamiche osservate, spiega Federmeccanica, sono state determinate dagli effetti dell’ultima tranche contrattuale prevista dal precedente ccnl ed erogata nel settembre 2009 e dalla corresponsione concordata nel rinnovo del ccnl del ottobre 2009.
Infine parlando di lavoro e di cassa integrazione la situazione, pur restando preoccupante, sembra migliorare leggermente. Nel corso del 2010 nelle imprese metalmeccaniche con oltre 500 adetti è proseguito il ridimensionamento dei livelli occupazionali, ma gli andamenti osservati indicano un’attenuazioni del fenomeno nella parte finale dell’anno. Nel mese di novembre gli occupati complessivi evidenziano una flessione del 2,2% nel confronto con lo stesso mese del 2010, ma a inizio anno, la variazione negativa si collocava ampiamente sopra il 3%. La perdita di posti di lavoro ha interessato sia la qualifica operai (-2,4%) che quella impiegatizia (-2,1%), ma mentre per i primi livelli attuali risultano inferiori di oltre 11 punti percentuali rispetto all’anno base 2005, per gli impiegati il dato evidenzia una sostanziale invarianza (-0,1). Venendo ai dati della cassa integrazione, le ore complessivamente autorizzate sono cresciute del 12,9% nel 2010, ma i dati relativi all’ultimo trimestre dell’anno evidenziano una sostanziale inversione di tendenza. Le ore di cig ordinaria che hanno rappresentato il 33% del totale sono state pari a 168 milioni, mentre la cig straordinaria e la cig in deroga con 290 milioni e 49 milioni hanno rappresentato il 57,4% ed il 9,6% del totale. Nel caso del 2010 le ore complessivamente autorizzate di cig sono risultate equivalenti a circa 276 mila operai non utilizzati. Considerando il tiraggio reale i dipendenti rimasti a casa dovrebbero essere 150 mila.
Luca Fortis