Nel primo trimestre del 2024 l’industria metalmeccanica si presenta in forte sofferenza, con un calo della produzione del 4,1% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. A livello congiunturale il calo della produzione è stato del 2,1%. Si tratta di dati peggiori rispetto a quelli dell’attività produttiva industriale che nel primo trimestre ha avuto una contrazione dell`1,3% rispetto ai tre mesi precedente e del 4% sull’anno.
I dati sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa dal vicepresidente e dal direttore generale di Federmeccanica, Diego Andreis e Stefano Franchi.
Sull`attività delle imprese persistono fattori di forte criticità, primi fra tutti i conflitti in corso con tensioni geopolitiche crescenti, ripercussioni negative sulle catene di approvvigionamento, nonché costi del credito ancora elevati, rendendo così più difficile e complessa l`attività delle imprese.
In questi primi tre mesi del 2024 a condizionare l`attività produttiva metalmeccanica è stato, in particolar modo, il calo congiunturale della produzione di Autoveicoli e rimorchi (-7,3%), ma contrazioni, seppure più contenute, sono state registrate anche negli altri comparti del settore con la sola eccezione di quello degli Altri mezzi di trasporto che è l`unico ad aver aumentato i volumi rispetto al trimestre precedente (+2,4%).
Nel primo trimestre 2024 Federmeccanica rileva “ancora molti i fattori di incertezza che condizionano gli scambi mondiali di merci determinando effetti negativi sulle dinamiche dell`export del nostro paese”. In particolare, nel trimestre le esportazioni metalmeccaniche, dopo la flessione tendenziale dell`1,1% segnata nell`ultima parte del 2023, nel primo trimestre 2024 hanno registrato un ulteriore calo del 2,0% confermando il significativo rallentamento della dinamica trimestrale dei flussi destinati ai mercati esteri.
Analoga situazione si riscontra per le importazioni che dopo la contrazione dell`1,4% di fine 2023, nei primi tre mesi sono crollate del 6,6% rispetto all`anno precedente.
La 170° Indagine Congiunturale di Federmeccanica offre un quadro definito “con molte ombre e poche, flebili luci”. I risultati dell’indagine trimestrale mostrano che il 33% delle imprese intervistate dichiara un portafoglio ordini in peggioramento, quota in aumento dal 30% della scorsa rilevazione. Saldi negativi sulle consistenze in essere trovano riscontro soprattutto nelle imprese “oltre 500 dipendenti”; prevalgono previsioni della stazionarietà nei livelli di produzione (51%), il 21% prospetta una contrazione a fronte del 28% che pronostica incrementi; la gran parte delle aziende (69%) pensa di mantenere inalterati i livelli occupazionali nei prossimi sei mesi; il 20% presume di doverli aumentare, mentre l`11% prevede una riduzione.
Un altro elemento che desta preoccupazione riguarda la liquidità e le prospettive di investimento. La quota di imprese che valuta cattiva o pessima la situazione della liquidità aziendale aumenta dal 5% della scorsa indagine all`attuale 6%. Oltre la metà delle imprese rispondenti (54%) non prevede, rispetto al passato, nuove attività di investimento nei prossimi 6-12 mesi, sono pari al 12% quelle che pensano addirittura di ridurle mentre sono solo il 34% quelle che dichiara di volerle aumentare.