Sara’ che fa caldo, sara’ che le vacanze ancora non si vedono, sara’ che la trattativa va troppo per le lunghe. Sta di fatto che la Federmeccanica, dopo aver letto i resoconti dell’intervento di Anna Maria Furlan, ieri all’attivo unitario dei quadri e delegati CGIL CISL e UIL di Roma, ha preso carta e penna e replicato con una nota molto dura, accusando addirittura la leader Cisl di ‘’disinformazione’’ e invitandola a mostrare maggiore senso di responsabilita’.
“Ci sentiamo in dovere di intervenire –esordisce infatti la nota Federmeccanica- a fronte di una disinformazione non accettabile sia nel merito che nei toni. Richiamiamo ancora una volta tutti ad avere senso di responsabilità e a parlare il linguaggio della verità. Soprattutto chi svolge un ruolo di rappresentanza ha il dovere morale di farlo nei confronti sia dell’opinione pubblica che dei propri rappresentati.
Federmeccanica, prosegue la nota, “ non ha mai bloccato la trattativa. La nostra proposta, al contrario di quanto affermato da Furlan, è riformatrice, dinamica e guarda al nuovo per soddisfare i bisogni delle persone e per salvaguardare la competitività delle imprese. Per far questo – e per farlo insieme – abbiamo sempre cercato il confronto con il sindacato. Noi non abbiamo scelto la strada del conflitto, ma quella del dialogo”.
E ancora: “bisognerebbe avere l’onestà intellettuale di riconoscere, che sulla base degli accordi passati, nessun aumento di salario sarebbe dovuto per i prossimi 3 anni almeno”. Infatti, spiegano gli industriali del settore, sia le intese interconfederali che il CCNL dei metalmeccanici, prevedevano il recupero dello scostamento tra inflazione consuntivata e quella prevista al momento del rinnovo. La conseguenza, calcoli alla mano, e’ che “nel nostro settore lo scostamento tra l’inflazione prevista per il triennio 2013 – 2015 e quella registrata a consuntivo è stato pari al 3,7% per un totale di 73 euro di retribuzione mensile corrisposta ma non dovuta. Questo importo coprirebbe più che abbondantemente l’inflazione prevista per il triennio 2016-2018”.
E tuttavia, “nella nostra proposta di Rinnovamento (maiuscolo nel testo, ndr) abbiamo previsto incrementi salariali, a partire dal 2017, per le retribuzioni inferiori ai minimi di garanzia, che saranno aggiornati ogni anno sulla base dell’inflazione effettiva dell’anno precedente. In aggiunta a questa copertura economica vengono introdotte fondamentali tutele sociali come l’assistenza sanitaria gratuita per i lavoratori e i loro familiari, il potenziamento della previdenza complementare ed il diritto soggettivo alla formazione. Tutto ciò comporta evidenti benefici economici e sociali che vanno ben oltre i vantaggi derivanti dall’incremento del salario lordo contrattuale che, come è noto, è colpito pesantemente dal cuneo fiscale”.
E insomma, che volete di più, sembra intendere Federmeccanica, che infatti conclude: “siamo convinti che la nostra proposta di Rinnovamento Contrattuale rappresenti un’opportunità reale per il rilancio dell’industria metalmeccanica e per il miglioramento delle condizioni dei lavoratori”.