Un sistema di 2.540 cooperative, 160mila soci, 900 lavoratori e un fatturato di 3,1 miliardi di euro. È questa la fotografia di Federabitazione – Confcooperative scattata dal presidente Ivo Cremonini, in apertura dell’assemblea elettiva che si svolge al Palazzo della Cooperazione di Roma.
“Nonostante la crisi e il crollo del mercato immobiliare – dice Cremonini – nel 2009 il fatturato delle nostre imprese è rimasto stabile rispetto al 2008, anche se bisogna sottolineare che diverse strutture registrano un rallentamento della loro attività e una domanda ancora debole”.
A suo avviso persistono alcuni fattori che “frenano ripresa e sviluppo, tra questi: la difficoltà di accesso al credito, le lungaggini amministrative per l’ottenimento delle concessioni, denunciate, secondo il nostro centro studi, dal 60% dei cooperatori”.
“Le cooperative affrontano queste difficoltà, spiega, attraverso i processi di patrimonializzazione e capitalizzazione, oltre che di aggregazione consortile. Solo così le cooperative possono accrescere la competitività e individuare i percorsi più adatti per lo sviluppo”. Nel Paese, secondo l’analisi del Cresme, sta crescendo la domanda abitativa espressa dalle fasce più deboli della popolazione.
“Sul fronte dei servizi abitativi sociali, il sistema cooperativo può svolgere un ruolo primario, ha aggiunto Cremonini. Per questo chiediamo alle istituzioni nazionali e locali di affrontare con più determinazione la questione abitativa, ormai vera e propria emergenza nazionale, specie nel Sud e di rafforzare la disponibilità di alloggi in locazione a prezzi ragionevoli e la lotta al mercato degli affitti in nero” Inoltre conclude il presidente di Federabitazione è necessario rilanciare il piano casa, “seguendo la logica della sostenibilità, della qualità a costi accessibili e dell’inclusione sociale”. (FRN)