“I risultati finanziari dell’ultima trimestrale illustrati dal management di Fca hanno globalmente un segno positivo, ma destano preoccupazione gli elementi che hanno determinato il segno negativo per l’area Emea.
Segno negativo derivante, secondo FCA, dal calo dei volumi della Maserati, che constatiamo con l’aumento delle ore di fermata negli stabilimenti di Torino, Grugliasco e Modena e dagli effetti delle nuove normative sulle emissioni che da tempo ci preoccupano sia per i lavoratori di Cento che di Pratola Serra dove aumentano l’uso degli ammortizzatori sociali e l’incertezza.
La Fiom ritiene indispensabile colmare il ritardo con il lancio dei nuovi modelli e motorizzazioni eco. Per realizzare questo obiettivo sono necessari gli investimenti privati, ma anche pubblici su cui avanzeremo domani proposte concrete al tavolo convocato dal Mise, sugli stabilimenti e nella ricerca e sviluppo in un mercato in forte trasformazione.
Il rilancio delle produzioni e la piena occupazione ha bisogno di risorse finanziare ingenti. La decisione della proprietà di remunerare con 2 miliardi gli azionisti dai 6,3 derivanti dalla vendita della Magneti Marelli vanno nella direzione opposta. La Fiom ritiene che bisogna investire sui salari dei lavoratori che da anni hanno una retribuzione decurtata per gli effetti della dissaturazione produttiva e ricevono l’integrazione salariale della cassa.
La Fiom auspica, infine, che sia convocato un unico tavolo per il confronto previsto per fine novembre con il management sul piano industriale “.
Lo dichiara in una nota Michele De Palma, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile automotive.