“La ripresa a Sud passa dall’agricoltura. I dati Ismea-Svimez confermano l’importanza di un settore che negli ultimi anni ha sostenuto l’economia nazionale e rilanciato quella meridionale con il protagonismo delle realtà multifunzionali e delle filiere ben integrate, che puntano sul lavoro ben tutelato, professionalizzato, retribuito. Una conferma, l’ennesima, di quanto buona impresa e buona occupazione siano indissolubilmente unite”. Lo afferma in una nota Luigi Sbarra, Segretario Generale della Fai, la federazione agroalimentare della Cisl, commentando i dati pubblicati oggi dal Svimez e Ismea sull’agricoltura nel Mezzogiorno.
“I numeri del Rapporto mettono in evidenza come valore aggiunto, esportazioni, investimenti e occupazione giovanile crescano in corrispondenza delle aziende che investono sul lavoro di qualità. Una realtà che deve essere ben chiara ai decisori pubblici, a partire dal Governo e dall’Inps, ai quali chiediamo misure a sostegno del lavoro dignitoso, a partire dalla immediata attivazione sui territori delle funzioni della Rete agricola e della Cabina di regia, come previsto dalla Legge 199 contro il caporalato, in modo da consentire alle Parti Sociali di esercitare un ruolo più incisivo nel governo del mercato del lavoro agricolo. Va poi assicurato il necessario allargamento dell’Ape Social ai braccianti e alle tante centinaia di migliaia di donne e di uomini impegnati nell’agroalimentare, una platea di oltre un milione di addetti che restano incomprensibilmente fuori da qualunque tutela in termini di flessibilità in uscita e che si vedono negare persino lo status di lavoro gravoso. Queste storture vanno subito sanate, su questi temi l’impegno della Fai Cisl non cesserà”, conclude Sbarra.