Accordo fatto sulla proroga della cassa integrazione per l’ex Ilva. Nel corso dell’incontro al ministero del Lavoro l’azienda ha accolto la richiesta dei sindacati di ridurre ulteriormente il numero dei lavoratori coinvolti dalla cassa integrazione, che passano da 3.420 a 3062.
Il piano di ripartenza verrà seguito con il raggiungimento, nel corso del 2025, di 4 milioni di tonnellate di acciaio invece che le 5 milioni tonnellate originariamente previste. Sono confermati tutti i trattamenti previsti dal precedente accordo di luglio scorso, tra cui l’integrazione della cassa integrazione al 70%, la rotazione e la formazione.
L’accordo siglato oggi conferma, inoltre, l’assenza di esuberi e la piena validità dell’accordo sindacale del 2018.
Martedì 11 il confronto si sposterà a Palazzo Chigi. “La convocazione – afferma una nota Fiom – è un importante risultato ottenuto dal sindacato, che riporta al centro i lavoratori nella discussione sul futuro degli stabilimenti dell’ex Ilva. Come Fiom-Cgil ribadiremo al Governo la nostra posizione: per la vendita dell’ex Ilva occorre garantire tutta l’occupazione, l’integrità del gruppo siderurgico e la presenza in equity nel capitale da parte dello Stato”.