L’unica certezza con cui si è chiuso, ieri sera, l’ennesimo incontro tra il Governo e i sindacati dei metalmeccanici sulla ex Ilva, è che il prossimo incontro è stato fissato tra una settimana, ovvero per la giornata di giovedì 18 gennaio. Tuttavia, non si può dire che questo nuovo appuntamento costituisca solo l’ennesimo rinvio nell’ambito di una infinita storia di rinvii. Infatti, almeno sul piano della comunicazione, la giornata di giovedì 11 gennaio ha segnato una tappa importante nella vicenda della ex Ilva. E quindi la convocazione di un nuovo incontro per la prossima settimana non è solo la conseguenza di un’incertezza di fondo nella conduzione governativa della vicenda stessa, come è accaduto più volte in passato, ma la ragionevole conseguenza del fatto che, a quanto pare, il Governo italiano si è dato, almeno sul piano tattico, un obiettivo preciso: esplorare, di qui a mercoledì 17 gennaio, le possibilità di impostare un divorzio consensuale da ArcelorMittal.
Per ciò che riguarda la vicenda di cui stiamo parlando, l’evento principale della giornata di ieri è stata l’informativa resa al Senato, in mattinata, dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. Il quale ha chiarito il suo pensiero fin dall’inizio del suo intervento, quando, a proposito della ex Ilva, ha parlato della volontà del Governo di imprimere una “svolta netta” rispetto a quanto accaduto negli ultimi dieci anni. E ha poi rincarato la dose affermando che il Governo intende “invertire la rotta, cambiando equipaggio”.
Dopo aver ricostruito sommariamente la storia dell’Ilva a partire dal 2016, ovvero da quando il Governo Renzi (ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda) impostò la gara internazionale per la vendita dell’azienda a investitori privati, e dopo aver ricordato l’arrivo sulla scena di ArcelorMittal che, aggiungiamo noi, col veicolo AM InvestCo si aggiudicò l’affitto delle strutture produttive della ex Ilva, nella prospettiva di completarne in seguito l’acquisto, il Ministro ha ricordato anche la crisi intervenuta nei rapporti tra ArcelorMittal e Governo italiano a partire dal 2019, dopo la rimozione del cosiddetto “scudo penale”, nonché la successiva intesa con Invitalia che ha portato alla nascita di Acciaierie d’Italia.
Parlando poi della successiva, prolungata, progressiva fase di crisi dell’azienda, e dell’azione impostata in merito dal Governo di cui fa parte, Urso ha detto che “a più riprese, abbiamo chiarito al socio privato come sia necessario un impegno congiunto” su fabbisogni immediati e ricapitalizzazione, nonché su investimenti produttivi e ambientali.
Dopodiché, Urso ha sottolineato che, nell’incontro svoltosi lunedì 8 gennaio a Palazzo Chigi, il socio privato, richiesto di un impegno finanziario pro-quota (…), ha detto con estrema chiarezza che “non ha intenzione di immettere alcuna risorsa” nell’azienda. E ciò anche nell’ipotesi in cui la sua quota nel capitale sociale “dovesse scendere al 34%”.
In altre parole, secondo Urso, ArcelorMittal si è dichiarato disponibile a scendere in minoranza rispetto all’attuale assetto che, col 62%, lo vede in maggioranza all’interno di Acciaierie d’Italia, “ma non a contribuire finanziariamente in ragione della propria quota”. E ciò pur “reclamando” nel contempo “di condividere la governance, così da condizionare ogni ulteriore decisione”. Cosa che, ha ancora sottolineato Urso, “non è accettabile, né percorribile”. “Abbiamo quindi dato mandato a Invitalia e al suo team legale – ha scandito il Ministro – di esplorare ogni possibile, conseguente soluzione.”
Uscendo, in tarda serata, dall’incontro con i Ministri interessati alla vicenda, i Segretari generali di Fim, Fiom e Uilm – rispettivamente Roberto Benaglia, Michele De Palma e Rocco Palombella – hanno mostrato di aver apprezzato il fatto che il Governo abbia ufficialmente esplicitato la sua nuova posizione in merito ai rapporti col socio privato di Acciaierie d’Italia. Ma si sono anche mostrati consapevoli del fatto che il difficile comincia adesso.
Oggi, infine, è uscita una notizia che suona beffarda. La giornalista tarantina Annarita Digiorgio ha ripreso da YouTube un intervento di Lakshmi Mittal, il Presidente di ArcelorMittal, nonché padre dell’attuale Amministratore delegato, Aditya Mittal. Secondo Di Giorgio, che ha postato su X (ex Twitter) tale intervento, il capostipite della famiglia Mittal avrebbe annunciato la costruzione, entro il 2026, di una nuova acciaieria in India.
@Fernando_Liuzzi