“In piena Pandemia, il settore Industriale e Metalmeccanico italiano vacilla, e per risanare momentaneamente i costi aziendali risulta esser tuttora pratica comune realizzare la soluzione più semplice, ossia scaricare sui più deboli; per deboli ci si riferisce indubbiamente ai lavoratori, e, di riflesso, ad azioni che gravano sulle casse dello Stato, che noi tutti finanziamo e prosciughiamo”. Lo scrive, in una nota, il segretario nazionale Failm-Confael, Claudio Capodieci.
“Questo perché – sottolinea Capodieci – in seguito allo stallo delle trattative attuate al fine di decretare una conclusione alla tragi-comica vicenda ex-Ilva, alle criticità riscontrate in merito all’applicazione degli ammortizzatori sociali, ArceloMittal sceglie di porre ulteriori 8 mila dipendenti in Cig; una scelta infelice in quanto anticipa la decisione del governo sulla Cig Covid, ma soprattutto esclude i sindacati da qualsivoglia tentativo di partecipazione. La condivisione, il rispetto reciproco dei ruoli – aggiunge il sindacalista -, sono ai minimi storici, e tale decisione definisce e stabilisce l’immediato futuro di migliaia di lavoratori senza entrare nel merito delle situazioni dei vari reparti e dei componenti che li costituiscono”.
E.G.