Acciaierie d’Italia, in amministrazione straordinaria, ha chiesto al ministero del Lavoro di prorogare la cassa integrazione straordinaria di dodici mesi per 3.420 lavoratori, di cui 2.955 nel sito di Taranto. L’inizio della Cigs, riferiscono fonti sindacali, dovrebbe partire il primo marzo.
Nell’istanza presentata da Acciaierie d’Italia si sottolinea che “i livelli produttivi attuali ed attesi non sono ancora sufficienti a garantire l`equilibrio e la sostenibilità finanziaria degli oneri derivanti dalla gestione di impresa e pongono, in prospettiva, in strutturale squilibrio il rapporto costi/ricavi dell`intero ciclo produttivo gestiti da AdI in amministrazione straordinaria”.
Questo, aggiunge, “determinerà la necessità di riduzione del fabbisogno di risorse umane in ragione delle non transitorie inattività degli impianti, derivanti da fermate parziali o anche totali degli stessi, ovvero dalla ridotta alimentazione degli asset produttivi. I concorrenti fattori avversi al regolare e proficuo svolgersi dell’attività produttiva e commerciale, hanno provocato e via via aggravato lo squilibrio dei fattori produttivi”.
La proroga della Cigs, dunque, si rende necessaria per superare le “criticità” e “per la stessa sopravvivenza della compagine sociale”. In generale “la siderurgia è settore d’impresa che necessita, anche per l’ordinaria gestione, di ingenti investimenti per l’acquisizione delle materie prime, la logistica e la manutenzione degli impianti – aggiunge – lo stato di fatto venutosi a creare quale risultante di più fattori concorrenti impone un deciso e pronto intervento per riequilibrare i fattori produttivi mediante l’adozione di un piano di risanamento finanziario e di riassetto industriale, oggi imposto anche dagli obblighi connessi all’ammissione alla amministrazione straordinaria”.