“L`incontro di oggi ha finalmente chiarito gli aspetti alla base dell`intesa di marzo tra governo e azienda. Ma come ha ricordato anche Arcuri uno dei temi principali dell`intesa è l`accordo sindacale che non deve rappresentare solo da certificazione del coinvestimento tra il Governo e Ami, ma dovrà essere un`intesa che garantisca l`occupazione e dia tempi certi sugli investimenti”. Lo dichiara il Segretario generale della Fim Cisl, Roberto Benaglia, dopo che si è tenuto questa mattina il vertice in videoconferenza tra i quattro ministri Stefano Patuanelli, Nunzia Catalfo, Roberto Gualtieri, Giuseppe Provenzano, alla presenza dei Segretari generali di Fim, Fiom e Uilm, Roberto Benaglia, Francesca Re David e Rocco Palombella, i vertici di ArcelorMittal Italia, Lucia Morselli e Invitalia con il commissario Domenico Arcuri.
“Seguiremo passo dopo passo, l`evolversi dell`intesa – prosegue – affinché l`aumento graduale della produzione dia nuove opportunità agli impianti di finitura dei prodotti, come tubifici e laminazione. Il tema dell`occupazione resta centrale e deve avere non garanzie generiche ma fattuali. C`è tuttavia la necessità di comprendere concretamente, da qui al 2025, quando è prevista la piena occupazione, su quale tipo di ammortizzatori possiamo contare. Non possiamo permetterci che i lavoratori restino in cassa per 5 anni di fila”.
“Ci sono, poi, i 1600 lavoratori di Ilva in AS, che non possono essere esclusi dal perimetro della nuova intesa – aggiunge – Anche per loro va trovata una soluzione lavorativa dentro l`accordo. In merito ai lavoratori di Ilva in AS abbiamo chiesto ai ministri Gualtieri e Catalfo chiarimenti per l`integrazione del 10% prevista da precedenti accordi ministeriali, ricevendo garanzie sull`impegno degli stessi ministri, affinché tale integrazione venga confermata anche per il 2021”.
“Attraverso la presenza dello Stato – conclude Benaglia – puntiamo nell`accordo ad un`inversione di rotta rispetto al passato, anche attraverso un coinvolgimento costante dei lavoratori”.
TN