Per la Fiom Cgil la firma per la cessione dello stabilimento di Portovesme a Sider Alloys attraverso Invitalia, avvenuta questa mattina presso il ministero dello Sviluppo Economico, è un fatto positivo, ma si rende da subito necessario “un confronto per conoscere nei dettagli il piano industriale, sia per quanto riguarda gli investimenti previsti, sia per i tempi che porteranno al riavvio dello smelter di Portovesme, così come per i livelli occupazionali dei lavoratori diretti e del sistema degli appalti.”
“La ripartenza della fabbrica di alluminio primario – afferma il sindacato dei metalmeccanici in un comunicato -, parte rilevante della filiera di alluminio, dovrà essere il volano per il rilancio industriale del Sulcis Iglesiente, con conseguente rilancio anche della centrale Enel. Questa operazione, resa possibile dalla tenacia dei lavoratori che oggi, come dal primo giorno della vertenza, presidiano lo stabilimento, deve dare la possibilità di rioccupazione a tutti i lavoratori, con tempi e modalità che saranno stabiliti dal confronto, che da settimane come Fiom stiamo sollecitando”.
Infine, avverte il sindacato “rimane da affrontare il tema degli ammortizzatori sociali per l’area di crisi complessa, oramai in scadenza per oltre 500 lavoratori il prossimo giugno e che ha bisogno di una continuità per accompagnare il processo di riavvio della produzione di alluminio nel Sulcis”.