Sono poco rassicuranti gli ultimi dati economici – ricaduta in recessione dell’Italia, passi indietro dell’industria in Germania – che il Consiglio direttivo Bce si è visto squadernare davanti, prima della riunione a Francoforte per le decisioni di politica monetaria.
Le decisioni di politica monetaria verranno annunciate alle 13.45, mentre alle 14.30 Draghi terrà la consueta conferenza stampa esplicativa. Sempre oggi sono attese anche le decisioni della Banca d’Inghilterra, le cui comunicazioni verranno diramate alle 13 italiane.
Provvedimenti concreti in piena estate non sono attesi, piuttosto il direttorio riunito da stamattina potrebbe ribadire di essere determinato ad assumere in futuro altre misure, se necessario ad evitare che la bassa inflazione prosegua troppo a lungo.
Nei mesi scorsi la Bce ha già deciso vari interventi, sia riducendo i tassi di interesse a nuovi minimi storici (da giugno), sia approntando nuove operazioni di rifinanziamento a favore delle banche, mirate all’uso nell’economia reale. E prima di fare eventualmente altro vorrà presumibilmente valutare i risultati iniziali di quanto giù deciso.
Il presidente Mario Draghi aveva riferito che con i nuovi interventi (Tltro) nei prossimi mesi potrebbero confluire nel sistema (imprese e famiglie) fino a 400 miliardi di euro, e un totale di 1.000 miliardi a pieno regime. Ma intanto l’inflazione di Eurolandia resta ben lontana dai valori auspicati. Anzi, si è ulteriormente indebolita allo 0,4% a luglio, a fronte del livello obiettivo Bce che la vorrebbe inferiore ma vicina al 2% cento.
L’Eurostat ha comunque riportato su giugno il maggior aumento annuo delle vendite del commercio al dettaglio (vedi consumi) da sette anni a questa parte: + 2,4%. Nel frattempo gli indicatori sull’attività delle imprese hanno confermato una accelerazione su luglio, per quanto con una limatura rispetto a quando riferito nelle stime iniziali.
Un fattore che potrebbe complicare la ripresa è nelle tensioni geopolitiche, che specialmente sulla crisi in Ucraina hanno più volte richiamato l’attenzione degli investitori. Non a caso Draghi, da mesi, cita i fattori geopolitici come quelli che creano rischi di rallentamento sul quadro economico.