Esplosione alla centrale idroelettrica Enel di Bargi, sul lago di Suviana, che ha portato a a quattro il numero delle vittime accertate dalla Prefettura di Bologna, mentre le persone ancora disperse sono tre. Cinque sono gli operai rimasti feriti, mentre tre operai sono illesi. Le operazioni di soccorso, precisa la prefettura, sono estremamente complicate.
In particolare, i cinque feriti gravi sono stati ricoverati negli ospedali di Parma, Cesena, Forlì e Pisa. Lo riferisce il prefetto di Bologna Attilio Visconti, sul posto col sindaco metropolitano Matteo Lepore e Francesco Notaro, direttore regionale dei Vigili del fuoco. Il più grave dei feriti è ricoverato all’ospedale Bufalini di Cesena: l’uomo è in prognosi riservata nel reparto grandi ustionati. Nello stesso ospedale è ricoverato anche un altro operaio che nell’incidente ha riportato un’ustione ad una mano di minore gravità e si trova in osservazione breve intensiva.
I 12 lavoratori coinvolti nell’esplosione sono quasi tutti appartenenti a ditte esterne alla società. Risulterebbe, ha il precisato prefetto di Bologna, solo un ex dipendente di Enel che lavorava come consulente per queste ditte.
L’esplosione di una turbina della centrale elettrica è avvenuta all’ottavo piano ribassato, mentre al nono piano si è registrata un’inondazione dovuta a un tubo di raffreddamento della turbina che ha allagato il locale per parecchi metri. Le ricerche arriveranno fino a 40 metri sottoterra. Si stanno attendendo delle squadre specialistiche di recupero, per affiancare le 12 squadre dei vigili del fuoco all’opera e arrivare ai vani invasi dall’acqua.
“Fatto grave che ci lascia sgomenti, una tragedia. – sottolinea sui social il leader Cisl Luigi Sbarra – Siamo vicini alle famiglie dei lavoratori coinvolti e auspichiamo che la magistratura faccia al più presto luce sulle responsabilità. La sicurezza nei luoghi di lavoro è oggi la priorità del sindacato e deve diventarlo anche per il Paese. Lo grideremo forte sabato 13 aprile a Roma all’Assemblea Cisl delle delegate e dei delegati alla sicurezza. Non abbasseremo la guardia per sollecitare il pieno rispetto delle norme, con più controlli, ispezioni e sanzioni in tutte le imprese e punizioni certe e severe per chi in nome del profitto non ha rispetto per la vita umana”.
“Siamo di fronte all’ennesima strage” – ha sottolineato ai microfoni di Zapping il segretario della Cgil, Maurizio Landini, – In un Paese che ha più di 1.000 morti all’anno, c’è proprio un modello di fare impresa che non va bene”, ha detto.
“La sicurezza sul lavoro – hanno dichiarato in una nota congiunta Paolo Capone, Segretario Generale UGL e Tullia Bevilacqua, Segretario Regionale UGL Emilia-Romagna – è un diritto fondamentale che deve essere garantito in ogni circostanza. È essenziale fare tutto il possibile per evitare incidenti e proteggere la vita delle persone che operano in ambienti potenzialmente pericolosi come le centrali elettriche.”
Infine, Enel Green Power ha spiegato in una nota che, “a seguito degli accertamenti, il bacino della diga dell’impianto di Bargi non ha registrato danni ed è in sicurezza. Allo stesso tempo, la produzione è stata fermata, senza causare alcun impatto sulla fornitura del servizio elettrico a livello locale e nazionale. Stiamo continuando ad operare seguendo tutte le necessarie misure di sicurezza come da procedure interne per garantire l`evacuazione del personale”. Inoltre, “stiamo collaborando con tutte le autorità competenti ed esprimiamo cordoglio e vicinanza al personale coinvolto e alle famiglie, che rappresentano la priorità per l`azienda”. L’azienda ribadisce che l’amministratore delegato, Salvatore Bernabei, “si è immediatamente recato sul posto per seguire di persona l`evolversi della situazione”.
E.G.