Non si ferma la protesta dei pastori sardi che chiedono misure a sostegno della pastorizia. Il Diario del lavoro ha chiesto a Michele Errico responsabile Coldiretti del settore in Sardegna un’analisi sulle motivazioni della protesta.
Da dove nasce questa crisi?
Dalla caduta del prezzo del latte ovino che ormai viene pagato 60-65 centesimi al litro. Si tratta dei minimi storici. La sensazione che ha spinto a una protesta così dura è che ci si trovi di fronte a una strada senza ritorno.
A cosa è dovuto un prezzo così basso?
Da una parte al calo delle esportazioni del pecorino romano negli Stati Uniti, da alta alla delocalizzazione della produzione in paesi dove il prezzo del latte costa meno. Esemplare è il caso del gruppo Roivest, società di stato che vede anche la partecipazione del gruppo privato Pinna, che ha delocalizato la produzione di pecorino in Romania. Come Coldiretti troviamo inaccettabile che lo stato partecipi a un’operazione del genere. Delocalizzare la produzione all’estero non solo uccide il mondo della pastorizia sardo, ma si traduce in autentica truffa nei confronti del consumatori che viene indotto a pensare di aver comprato un prodotto italiano.
Non esistono dei consorzi che garantiscano il consumatore su luoghi e metodi di produzione?
Sì, ma non funzionano perché sono nelle mani degli industriali e delle cooperative. Il mondo dei pastori non ha alcuna rappresentanza. Basti pensare che nel consorzio per la tutela del pecorino fa parte quello stesso gruppo Pinna che poi produce il pecorino romano in Romania.
Chiedete di entrare a far parte di questi consorzi?
Certamente sì.
Cosa chiede al Governo?
Di battersi a Bruxelles per un’etichettatura chiara che spieghi l’origine e i metodi di produzione di ogni merce. Non chiediamo divieti di produzione all’estero, ma trasparenza di etichetta, in modo tale da lasciare al consumatore il diritto di scegliere.
Avete presentato all’esecutivo una piattaforma, cosa contiene?
La richiesta che vengano svuotate le scorte di pecorino romano nei magazzini in modo da far risalire il prezzo del latte ovino. Inoltre chiediamo al governo di impegnarsi a Bruxelles per chiedere la proroga degli aiuti legati al cosiddetto “benessere degli animali” e quelli legati all’indennità compensativa per aree disagiate.
La Regione Sardegna può avere un ruolo importante in questa vertenza?
Ieri sera è passata in consiglio una mozione della minoranza che contiene molte delle nostre richieste. Si tratta di un successo importante. Vedremo nei prossimo giorni quale sarà la riposta della giunta regionale.
Luca Fortis