“La Cgil intende lavorare per riconquistare un modello condiviso sulla contrattazione”. Lo ha annunciato il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, aprendo i lavori del XVI Congresso della confederazione. “Se sulla contrattazione si misura la scommessa di ricomposizione della rappresentanza, della sua unificazione, del recupero di un potere di controllo e intervento sulle condizioni concrete del lavoro e della prestazione lavorativa, dagli orari all’ambiente e alla sicurezza, non possiamo restare né subalterni né nell’angolo” dice Epifani. “Se la Cisl e la Uil – continua – vogliono lealmente e realmente prendere in mano i problemi della democrazia sindacale, come hanno detto, noi siamo pronti a ricercare le ragioni e i contenuti di un accordo tra i sindacati partendo da quello che avevamo concordato”. Il modello contrattuale, spiega invece Epifani, “deve puntare a riunificare sul serio i settori pubblici e privati, come era nell’accordo del 23 luglio: dobbiamo riavvicinarci a questo obiettivo ritrovando l’accordo sulle regole della democrazia ha aggiunto”. Per la Cgil la strada è quella di un accordo quadro “più leggero”. La confederazione, inoltre, punta a ricomporre e semplificare il numero e la dimensione dei contratti nazionali, tema su cui, secondo Epifani, “le vere resistenze vengono da molte associazioni di impresa, dai conflitti di interessi sotterranei che dividono settori e aziende, da una logica di burocrazie che si formano attorno a piccole rappresentanze di interessi verso i quali una bilateralità non corretta può a sua volta avere una influenza e un ruolo negativo”. Parlando di occupazione Epifani ha chiesto Un “piano straordinario triennale per il lavoro e l’occupazione che abbassi la percentuale dei tassi reali di disoccupazione dal 10% del quarto trimestre 2010 al 7,5% del quarto trimestre 2013”. Parlando delle politiche del lavoro, dei diritti, della cittadinanza, il segretario ha sostenuto che “è in atto uno smantellamento dell’accordo sul welfare, firmato da sindacati e imprese con il governo Prodi, primo passo di un vero e proprio disegno di contro riforma dei diritti”. “Quello che si colpisce e si vuole cambiare – prosegue – non è soltanto la legislazione vigente, il quadro del diritto del lavoro consolidato, dallo Statuto alle leggi sullo sciopero, quanto la radice e il fondamento della nostra architettura giuslavorista: la Costituzione e la sua coerente sostanza di difesa dei diritti dei lavoratori”. Infine Epifani ha chiesto uno sblocco del turn over nella scuola e nella pubblica amministrazione che secondo il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani può portare al recupero di 400 mila posti di lavoro. (LF)
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