Passano da 150 a 75 milioni i tagli ai patronati previsti dalla legge di stabilità. È quanto stabilisce un emendamento del relatore che al contempo fissa nuovi parametri per la presenza sul territorio dei patronati stessi, riducendone di fatto il numero.
Secondo l’emendamento, potranno costituire e gestire patronati le confederazioni e le associazioni nazionali di lavoratori che abbiano sedi proprie “in un numero di province la cui somma della popolazione sia pari ad almeno il 60% della popolazione italiana ed abbiano sedi proprie in almeno otto paesi stranieri”. Il parametro precedente era di sedi in almeno due terzi delle regioni e in due terzi delle province del territorio nazionale. Non potranno accedere ai finanziamenti, invece, i patronati che abbiano realizzato per due anni consecutivi un’attività inferiore al 2,5% del totale.