“Mi pare che rispetto alle ipotesi iniziali la prospettiva sia migliorata. Gli operai che avevano rifiutato la prospettiva di avere una retribuzione part-time, avranno lo stipendio pieno fino alla fine del 2018. Questo non significa che saremo disponibili ad approvare dopo questa scadenza i licenziamenti. Confidiamo che si possa trovare una soluzione e in questa direzione trovo positivo l’intervento del fondo pubblico per la delocalizzazione. Qualora il processo di reindustrializzazione non andasse a buon fine nel 2018, Invitalia se ne prenderà carico direttamente attraverso tale fondo per non disperdere il patrimonio industriale e di posti di lavoro per il nostro Paese. Lo sciopero dei metalmeccanici torinesi del 13 marzo prossimo è confermato sulla situazione di crisi nelle industrie della provincia di Torino”. Lo dichiara in una nota la segretaria generale della Fiom-Cgil Francesca Re David.
Embraco, licenziamenti slittano a fine dicembre
Per i sindacati, quanto emerso dal tavolo di questa mattina è una presa d'atto dell'impegno dell'azienda a corrispondere gli stipendi ai lavoratori torinesi per nove mesi oltre la scadenza prevista per i licenziamenti del 25 marzo, termine dopo il quale l'azienda prevede comunque la fine del rapporto di lavoro per 497 dei 537 dipendenti