È partita la trattativa per il rinnovo del contratto nazionale del settore elettrico. Finora si è tenuto un solo incontro interlocutorio. Le organizzazioni sindacali hanno illustrato alle parti datoriali la piattaforma unitaria per il contratto che interessa circa 60.000 lavoratori e che scadrà il 31 dicembre prossimo. I sindacati chiedono prioritariamente una politica energetica di sostegno all’industria, ai servizi, per migliorare la qualità del servizio erogato e ridurre il costo del Kwh, con avvio immediato di investimenti in infrastrutture, la difesa dei siti energetici e dell’occupazione, diretta e indotta. Infatti, “alle croniche debolezze del passato – scrivono i sindacati in premessa – si è sommato il disordine attuale che ha anteposto a una seria programmazione energetica la proliferazione di incentivi a pioggia: un esempio evidente è quello di un’esplosione incontrollata, e non supportata dalla rete, della produzione da fonti rinnovabili, mentre continuano a rimanere incagliati miliardi di investimenti in infrastrutture e impianti a carbone pulito, vitali per la sicurezza, la qualità del servizio, e l’abbattimento delle bollette per imprese e famiglie”. I sindacati chiedono anche di istituire presso il ministero dello Sviluppo economico una sede permanente di coordinamento delle politiche energetiche, nella quale si possa sviluppare la concertazione con tutti i soggetti imprenditoriali, istituzionali e sociali.
Nel primo incontro il negoziato non è entrato nel merito dei singoli punti della piattaforma, ma in generale sono stati affrontati temi quali la difesa dell’occupazione, la lotta alla precarietà, la scelta di modelli partecipativi, il miglioramento del sistema di welfare, l’organizzazione del lavoro, l’implemento salariale. Le imprese hanno, invece, illustrato le difficoltà che sta vivendo il settore, fortemente indebolito da una caduta della domanda e dei consumi, e si sono riservate di rispondere alle richieste sindacali nel prossimo incontro di trattativa previsto per l’11 settembre.
I sindacati hanno ribadito l’importanza di rinnovare il contratto in tempi brevi per dare tutele ai lavoratori e affrontare la crisi puntando a un contratto nazionale adeguato ai tempi, innovativo e atto a risolvere i problemi sia sul fronte occupazionale sia contrastando gli effetti negativi della riforma del lavoro. Inoltre i sindacati hanno scritto al governo per chiedere l’avvio di un tavolo tecnico sulla crisi del settore. (LF)