Stando alla prima stima flash del ministero del Lavoro, l’effetto Jobs act sul mercato del lavoro, tra marzo e aprile, avrebbe trasformato oltre 76mila rapporti di lavoro da contratto a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato, contro i 41.260 dello stesso bimestre dello scorso anno.
Ad aprile, il primo mese intero di Jobs Act (la decontribuzione dei nuovi assunti opera da inizio 2015), inoltre, secondo il ministero, è aumentata l’incidenza dei contratti a tempo indeterminato sul totale dei nuovi contratti: le attivazioni di contratti a tempo indeterminato ammontano al 22,7% del totale, oltre 1 su 5, rispetto al 15,7% di aprile 2014, quasi 1 su 6.
Nel mese di aprile 2015 ammontano a 210 mila le attivazioni di nuovi contratti di lavoro al netto delle cessazioni.In particolare, sono 756.926 i nuovi contratti stipulati contro 546.382 cessazioni. Quelli a tempo indeterminato ammontano, sempre ad aprile e al netto delle cessazioni, a 48.536 mentre quelli a termine a 147.125. L’apprendistato a 4.807 attivazioni e 2.013 le collaborazioni. Lo si legge nel Rapporto del ministero del Lavoro.
Rispetto all’aprile 2014, invece, i saldi delle differenze tra attivazioni e cessazioni, registrano complessivamente oltre 7mila contratti in più. Sotto il solo profilo attivazioni, inoltre, il confronto con lo stesso mese del 2014 evidenzia come ci sia una crescita dei contratti a tempo indeterminato che salgono dal 15,7% (112.839) al 22,7% (171.515) mentre calano vistosamente i contratti a tempo determinato che passano dal 66,3% (476.053) dello scorso anno al 62,8%(475.273). Egualmente per l’apprendistato che passa dal 3,4% del l’aprile 2014 al 2,4% del 2015 e delle collaborazioni che scendono dal 6,7% (47.946) al 5,1% (38.632). In leggera flessione anche tutti gli altri contratti, dall’inserimento all’intermittente che passano dal 7,9% nello scorso anno al 7% di quest’anno.
Resta forte la preponderanza dei contratti a tempo determinato (475.273 nell’aprile scorso), anche se la loro incidenza scende dal 66,3 al 62,8%. Si indebolisce ancor più l’apprendistato, che ormai pesa per poco più del 2% dei nuovi contratti.
Sempre in aprile, aggiunge la nota, “il numero di cessazioni di rapporti di lavoro è pari a 546.382. Di queste, 122.979 fanno riferimento a contratti a tempo indeterminato, 328.148 a tempo determinato, 13.636 sono relative a contratti di apprendistato, 36.619 a collaborazioni e 45mila a forme di lavoro classificate nella voce ‘altro'” .