I lavoratori dell’agenzia di stampa Dire hanno dichiarato un secondo pacchetto di cinque giorni di sciopero per reagire alla situazione riguardante la proprietà dell`Agenzia di Stampa. Secondo quanto riferito da una nota congiunta delle segreterie territoriali Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom-Uil, della segreteria territoriale Slc-Cgil Bologna e Rsa Fistel-Cisl Roma, la proprietà “oltre a non dare risposte ai lavoratori e dai tavoli sindacali preposti, non presenta un piano industriale che parta dalla comprensione dello stato attuale dell`azienda, del mercato in cui opera e delle sue prospettive future; inoltre, continua a non pagare gli stipendi da due mesi”. Si uniscono alla protesta anche i lavoratori grafici, che hanno proclamato un medesimo pacchetto di ore di sciopero di cui verranno comunicate le modalità di attuazione. La prima giornata di sciopero si terrà oggi, martedì 25 marzo
“I lavoratori, nella loro disperata lotta per la dignità e la ricerca di risposte, chiedono al Governo che intervenga sull`Azienda per il ripristino delle normali condizioni civili, delle relazioni industriali e degli impegni dell`editore assunti con i lavoratori stessi tramite gli obblighi contrattuali, a maggior ragione del fatto che si tratta di soldi pubblici”, precisano i sindacati.
“Non è la prima volta che la categoria si trova a sostenere le ragioni delle lavoratrici e dei lavoratori dell’agenzia di stampa Dire – dichiara dichiara Riccardo Saccone, segretario generale della Slc-Cgil-. Gli stipendi non vengono pagati da 3 mesi e l’agenzia oltre non riconoscere le retribuzioni continua a non dare risposte a lavoratori e tavoli sindacali non presentando nessun piano industriale. Una situazione non più sostenibile, anche in considerazione del fatto che si tratta di soldi pubblici che vengono erogati dallo stato Siamo dalla parte dei lavoratori da oggi primo giorno di sciopero e per tutte le iniziate che seguiranno.”