Nasce “Fondamentale”, l’unione che unisce gli attori della filiera delle costruzioni. Presentata ieri, 9 gennaio, presso la Biblioteca Nilde Iotti della Camera dei Deputati, Fondamentale mette assieme Anaepa-Confartigianato Edilizia, Ance, Fiae Casartigiani, Claai, Cna, Confapi Aniem, Legacoop Produzione e Servizi, Confcooperative Lavoro e Servizi, Agci Produzione e Lavoro, Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil, con l’intento di promuovere e valorizzare il settore edile, per preservare il patrimonio di conoscenze e competenze delle filiera e renderla sempre più attrattiva anche per le nuove generazioni. Un’azione sostenuta anche sul piano comunicativo con lo spot diretto e interpretato da Luca Zingaretti “Noi, che veniamo da lontano”, che andrà in onda dal 12 gennaio.
Per l’occasione è stata realizzata una ricerca, condotta da Tecnè su un campione di 5mila casi, sulla percezione e la conoscenza che le persone hanno della filiera. Cantiere, operaio ed edificio sono le prime tre parole che per gli intervistati descrivono il settore che, tuttavia, l’85% dichiara di conoscere poco o nulla. Il 74% del campione, inoltre, afferma che esiste una percezione negativa della filiera, dovuta anche al fatto che per il 55% il settore non sia rappresentato adeguatamente sui media. Sulla qualità della vita lavorativa il 54% esprime un parere negativo, anche se il 60% e il 71% degli intervistati ritengono che il settore offra una buona conciliazione e carriere gratificanti. Per quanto riguarda le principali sfide che attendono la filiera, la ricerca mette al primo posto la sicurezza sul lavoro, per il 75% del campione, seguita dal contrasto al lavoro nero, 67%, e regolarità salariale, 63%.
Su questi temi l’indagine ci dice che per il 72% c’è una differenza salariale significativa tra i lavoratori regolari e non regolari, anche se l’80% sostiene che il controllo sulle politiche salariali sia poco o assente. Sul fronte sicurezza, il 60% della platea analizzata ritiene che sia scarsa nei cantieri e che una maggiore supervisioni, più rigore nei controlli e la formazione siano le tre principali soluzioni per porvi rimedio. Altra criticità è il lavoro nero, che per l’86% costituisce un problema per il comparto.
Sul rapporto con la formazione scolastica, l’88% sostiene che le scuole dovrebbero maggiormente promuovere le opportunità di lavoro nell’edilizia e il 54% afferma che il comparto offre adeguate opportunità lavorative ai neolaureati. Inoltre il 60% vede nelle costruzioni un contesto lavorativo attrattivo per i giovani e il 71% che questo offra opportunità di crescita e formazione. Al tempo stesso, tuttavia, poco più della metà della platea ritiene che il settore non stia facendo nulla per contrastare la difficoltà nel reperire manodopera qualificata e il 64% dichiara che i giovani siano scarsamente informati sulla sicurezza e i rischi nei cantieri.
C’è, ancora, la sfida ambientale e tecnologica. Il campione ritiene che le costruzioni abbiano un ruolo chiave alla lotta al cambiamento climatico, 70%, ma il 51% asserisce che la filiera non stia facendo molto per ridurre il suo impiatto e che quindi non rispetti l’ambiente e non promuova la sostenibilità. La stessa valutazione negativa, con percentuali pressoché identiche, viene espressa sul fronte dell’innovazione. Per gli intervistati il settore fa poco o nulla per promuovere il progresso tecnologico e la valorizzazione delle competenze digitali.
Per quanto riguarda la questione di genere, la ricerca ci dice che il 70% degli intervistati non conosce donne che lavorano nell’edilizia, il 67% che non ci siano le stesse opportunità di carriere e il 48% che non sia un settore attrattivo. Sui lavoratori migranti, infine, il 76% sostiene che il sistema edile non offra loro adeguati servizi di supporto.
Tommaso Nutarelli