Stefano Ruvolo
Il disegno di legge del Governo riguardante le “Norme per incentivare la emersione dall’economia sommersa” pur essendo insufficiente dal lato del lavoro, è suscettibile di notevoli miglioramenti e credo sia necessario intervenire perché venga, appunto, migliorato.
Il primo punto riguarda l’obbiettivo che una misura di questo genere si pone:
– è giusto mirare alto, ma da 4 a 6.000 miliardi all’anno di nuove entrate, sembrano eccessive, visto il breve periodo di incubazione di una misura di questo genere (Novembre 2001quale termine ultimo per la dichiarazione che l’azienda fa circa le intenzioni alla emersione).
Non sembra infatti che siano pronte le decine di migliaia di aziende e per questa ragione sarebbe opportuno una scadenza spostata nel tempo, previa campagna di informazione.
– le norme del Governo formalmente affiancano quelle contenute nella Finanziaria 2001 relative ai contratti di emersione.
Nella sostanza i due provvedimenti sono alternativi in molte parti e quindi bisognerà semplificare, anche se il primo riguarda tutto il Paese e il secondo solo le aree del Mezzogiorno e quelle di obbiettivo 1 in particolare:
a- per la parte fiscale il recente provvedimento del Governo sembra essere più agevole e di più facile utilizzo rispetto a quello contenuto nella Finanziaria 2001 anche se può prestarsi ad abusi e distorsioni senza adeguati controlli soprattutto a livello aziendale.
b- Per i lavoratori che aderiscono ai contratti di emersione la Finanziaria 2001(e le norme precedenti) prevedono un riscatto gratuito di tre anni di contribuzione al contrario delle norme contenute nel testo del Governo che ne indicano una via “onerosa” per i lavoratori. Anche in questo caso sarebbe necessaria una unificazione.
c- Si possono invece mantenere gli sgravi contributivi- a scalare entro il 2006- per le aziende del Mezzogiorno che hanno in corso i contratti di riallineamento salariale.
Le norme del Governo, inoltre, sembrano mostrare carenze dal lato dei controlli. Non sfugge a nessuno la possibilità di comportamenti truffaldini che possono declinare enormemente gli obbiettivi della legge e dei flussi finanziari che sono alla base di tali norme.
In definitiva la proposta potrebbe essere quella di unificare – nella prossima Finanziaria – le due normative integrandole e definendole per tutto il Paese.
E’, inoltre, necessario che a livello aziendale e/o territoriale si possano fare accordi sindacali – eventualmente con il concorso degli Enti Locali – che siano di controllo e di direzione ai processi di emersione.
Con tali aggiustamenti e con comportamenti coerenti da parte di INPS e degli organismi di controllo del Mercato del Lavoro è possibile avviare un percorso che potrà essere veloce o graduale a seconda del grado di informazione che tutti sapranno produrre fra imprese e lavoratori.