“Le difficoltà di crescita dell’Italia derivano da un deludente andamento della produttività che é un problema di tutto il Paese”. Lo ha detto il governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, sottolineando che la produttività è aumentata tra il 1998 e il 2008 in Germania del 22%, in Francia del 18% e in Italia solo del 3%. Nello stesso periodo il costo nominale di un’ora lavorata è cresciuto in Italia del 29%, contro un +20% della Germania e +37% della Francia.
“Sbaglia chi pensa, spiega, che ci sia un Nord allineato al resto d’Europa e un Centro-Sud in ritardo: la stagnazione della produttività nel decennio precedente la crisi é stata uniformemente diffusa sul territorio”. Il governatore parla di un problema generale del Paese che si trova di fronte a una “evidente perdita di competitività” rispetto ai principali partner europei.
Al diverso andamento della produttività del lavoro nell’ultimo decennio si aggiunge “il problema della concorrenza nei servizi”, che ostacola lo sviluppo del terziario. Sottolinea che proprio l’impegno a liberalizzare il settore dei servizi “é da tempo interrotto”.
Aumentano inoltre, osserva, le difficoltà per le imprese più piccole, la cui dimensione rimane ridotta nel confronto internazionale. A suo giudizio in passato la piccola dimensione poteva dare flessibilità al sistema produttivo perché era prevalentemente di processo, invece oggi riguarda principalmente i prodotti e “per le imprese più piccole si rivela sempre più difficile sfruttare le economie di scala e competere con successo nel mercato globale”.
Nel mercato del lavoro, spiega Draghi, il dualismo si é accentuato e rimane diffusa l’occupazione irregolare. Draghi ricorda che le riforme attuate hanno portato ad aumentare “l’occupazione negli anni precedenti la crisi più che nei maggiori Paesi dell’area dell’euro; ma senza la prospettiva di una pur graduale stabilizzazione dei rapporti di lavoro precari, si indebolisce l’accumulazione di capitale umano specifico, con effetti, alla lunga, negativi su produttività e profittabilità”. (FRN)