Occorre che i paesi di Eurolandia con tassi d’inflazione più elevati della media utilizzino la politica di bilancio per favorire un rientro dei prezzi: in caso contrario, l’onere di assicurare il controllo dell’inflazione ricade interamente sulla politica monetaria, con riflessi su tutti i paesi dell’area della moneta unica. È questa, in sintesi, la posizione assunta oggi dall’Italia nel dibattito al Consiglio Ecofin sui Grandi Orientamenti di politica economica (Gope) agli stati membri per il 2001, che dovranno essere finalizzate alla prossima riunione di giugno. Tuttavia, è probabile che il Comitato economico-finanziario dell’Ue – che prepara i documenti per il Consiglio Ecofin ed in cui sono rappresentati i governi dell’Unione – apporti qualche variazione ai testi. In particolare, a fronte delle richieste della Commissione agli stati membri di rispettare gli obiettivi di bilancio indicati nei programmi di stabilità (per l’Italia un deficit dello 0,8% del Pil nell’anno in corso), non manca chi fa osservare che le prospettive di crescita in Europa sono circondate da grande incertezza: è dunque opportuno mantenere una certa flessibilità e consentire agli stabilizzatori automatici di lavorare in modo adeguato.