“La ripresa dell’economia è forte solo nei Paesi emergenti, ma è debole negli Stati Uniti e diseguale nell’area dell’euro. Lo denuncia il governatore della Banca d’Italia Mario Draghi, nell’intervento tenuto a Roma al Palazzo della Cancelleria, in occasione della Giornata Mondiale del Risparmio. “In mancanza – ha detto – di un più stretto coordinamento tra le politiche economiche dei principali Paesi, che arginerebbe gli interventi sui cambi, che provocano squilibri nei pagamenti internazionali, la stessa ripresa mondiale è a rischio”. Draghi ha poi dipinto per l’Italia un panorama ancora più fosco: “la recessione ha riportato nel 2009 il Pil sui volumi di 9 anni fa, i consumi ristagnano perché i redditi reali delle famiglie non progrediscono e vi è una diffusa incertezza sul futuro”. Riguardo al mercato del lavoro il Governatore ha difeso le stime della Banca d’Italia sul tasso di disoccupazione, ribadendo che, conteggiando i lavoratori in Cassa Integrazione e gli “scoraggiati”, si passa dall’8,5% ufficiale a “un tasso di sottoutilizzo superiore all’11 per cento delle persone potenzialmente occupabili”. Draghi aggiunge poi che tra il 2008 e il 2009 si sono persi 560.000 posti di lavoro. Ribadite anche le stime sulle prospettive del Pil che, “quest’anno e l’anno prossimo, non si discostano di molto dall’1 per cento”. (LF)
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