“C’è bisogno di una vera agenda sociale, che parta dei più deboli e dagli anziani non autosufficienti”. Lo ha detto il presidente del Consiglio Mario Draghi in un passaggio delle sue comunicazioni in Senato. “L’aumento dei costi dell’energia e dell’inflazione hanno causato nuove disuguaglianze che aggravano quelle prodotte dalla pandemia – ha detto Draghi – Fin dall’avvio del governo abbiamo condiviso con i sindacati e le associazioni delle imprese un metodo di lavoro che comprende incontri regolari e tavoli di lavoro. Questo metodo è già servito per gestire alcune emergenze del Paese, dalla ripresa delle attività produttive nella fase pandemica sia nella sicurezza sul lavoro su cui molto è stato fatto e molto resta da fare”.
“Oggi – ha sottolineato Draghi – è essenziale proseguire in questo confronto e definire, in una prospettiva condivisa, gli interventi da realizzare nella prossima legge di bilancio. Sul salario minimo ho detto quello che dovevo dire, c’è una proposta della commissione europea, c’è un tavolo che andrà avanti e credo si possa arrivare a una proposta di salario minimo che non veda il diktat del governo sul contratto di lavoro”.
Inoltre, per Draghi “serve un governo forte e coeso, e un Parlamento che lo accompagni con convinzione. Non serve una fiducia di facciata che svanisca di fronte ai provvedimenti scomodi. Serve un nuovo patto sincero e concreto. I partiti e voi parlamentari siete pronti a ricostruire questo patto? Siete pronti a confermare quello sforzo che avete compiuto nei primi mesi e che si è poi affievolito? Siamo qui, sono qui in quest’aula oggi, solo perché gli italiani lo hanno chiesto. La risposta a queste domande non la dovete dare a me, ma a tutti gli italiani”.
tn