”Gli elevati livelli di disoccupazione, soprattutto fra i giovani, sono inaccettabili ed è la preoccupazione prioritaria per i responsabili economici dell’Eurozona”. Così il presidente Bce Mario Draghi, in un intervento al convegno organizzato dalla Banca Centrale d’Israele. ”Il mercato del lavoro rimane debole – dice- e gli aggiustamenti dei bilanci pubblici e privati continuano a pesare sull’economia”.
In merito alla crisi economica, Draghi ha detto: “Siamo pronti ad agire, se necessario”, usando la leva del tasso di interessi o misure non convenzionali. Draghi ha poi che la politica monetaria dell’Eurozona resterà accomodante per tutto il tempo necessario all’uscita dalla crisi.
Secondo Draghi, la leva dei tassi di interesse è tornata efficace dalla scorsa estate, quando sono rientrate molte turbolenze sui titoli di Stato: la frammentazione economica e finanziaria dell’Eurozona, ha detto, “è in forte calo dalla scorsa estate” con “effetti benefici per le economie reali dei Paesi dell’area dell’euro”. Sulla tipologia di intervento, ha spiegato che “ci sono diverse misure – standard a livello di politica dei tassi e non standard – che possiamo usare e lo faremo se lo richiedono le circostanze”, anche se alcune di queste misure “potrebbero avere conseguenze non volute” – ha ammonito. Il punto di partenza è comunque imboccare strade che siano “particolarmente efficaci sulla base della nostra struttura istituzionale e che ricadono entro il nostro mandato”.
Sulla congiuntura, il presidente ha ribadito la sua stima di una progressiva ripresa, a partire, tuttavia, da un livello molto basso. La crescita dell’export dovrebbe beneficiare da un cambio di passo della congiuntura internazionale e la domanda interna sarà sostenuta dalla politica monetaria accomodante condotta dalla Bce, dal calo di prezzo del greggio, dalla maggiore fiducia dei consumatori così come dall’aumento di ricchezza collegato alla ripresa in corso sui mercati finanziari dalla scorsa estate.
Infine Draghi ha aggiornato la situazione sui lavori di preparazione per la vigilanza unica sul settore bancario europeo: “Stanno progredendo” in stretto coordinamento con le autorità nazionali competenti, ha spiegato. Per questo sono stati creati “cinque gruppi di lavoro: il primo per tracciare una mappa del panorama bancario europeo così da identificare le banche con rilevanza sistemica, il secondo sul modello di supervisione che verrà adottato che sarà probabilmente incentrato su una serie di team di supervisione che lavorano congiuntamente, il terzo sul flusso di informazione da fornire alla vigilanza, il quarto su problemi legali e il quinti sulla valutazione della qualità degli asset bancari che avvieremo prima di iniziare la sorveglianza su qualsiasi banca”.