Voucher addio. Domattina il consiglio dei ministri dovrebbe infatti approvare il decreto per l’abolizione tout court dei buoni lavoro, prevedendo un periodo di transizione per permettere l’utilizzo di quelli gia’ acquistati. Il decreto dovrebbe sostanzialmente ricalcare il quesito della Cgil: disporre l’abrogazione degli articoli 48, 49 e 50 del Jobs Act che è l’ultimo intervento legislativo sul tema. Allo studio, spiegano fonti di governo, anche un provvedimento per intervenire sulla disciplina degli appalti, che eliminerebbe anche il secondo quesito referendario. Nel corso del pre-consiglio di questa sera si sta valutando quale forma dare al provvedimento, ma, appunto, e’ possibile che sia anche un decreto.
Il primo passo verso l’abolizione lo ha compiuto la Commissione Lavoro della Camera, predisponendo cun emendamento che sostanzialmente cancella la mediazione trovata nei giorni scorsi tra maggioranza e opposizione e abolisce integralmente lo strumento.
A sua volta, la misura dalla Commissione Lavoro segue l’intervento di ieri del governo che ha manifestato l’intenzione di cancellare del tutto voucher. Intervento definito “inatteso” dalla relatrice della riforma in commissione, Patrizia Maestri (Pd).
Fino a quel momento l’orientamento del Parlamento era stato dapprima quello di limitarne l’uso solo alle famiglie e alle imprese senza dipendenti ma solo per l’assunzione di pensionati, disabili e disoccupati. Poi, dopo un vertice tenuto martedì sera a Palazzo Chigi, si stava andando verso un’ulteriore stretta limitando l’uso dei buoni lavoro solo per le famiglie.