Con voti a favore la Camera ha approvato il decreto sull’ex Ilva. I voti contrari sono stati 46 mentre 56 deputati si sono astenuti. Non essendo state apportate modifiche rispetto al testo licenziato in prima lettura dal Senato, il decreto è così convertito in legge. I 154 voti a favore sono stati espressi dai gruppi di maggioranza e anche da Azione. I deputati del Pd e di Italia Viva si sono astenuti, mentre gli altri gruppi di opposizione hanno votato contro.
Il provvedimento, che era stato varato dal Consiglio dei ministri a metà gennaio, ha aperto la strada al commissariamento per l’ex Ilva prevedendo l’ammissione immediata alla procedura di amministrazione straordinaria su istanza dei soci con almeno il 30% del capitale per le imprese di interesse strategico nazionale con almeno 500 dipendenti e debiti per almeno 300 milioni.
Nel decreto viene prevista poi la possibilità per il ministero dell’Economia di erogare a queste imprese, di fatto all’ex Ilva, finanziamenti della durata massima di cinque anni, a tassi di mercato, per un massimo di 320 milioni di euro per l’anno 2024. Arrivano anche garanzie di cassa integrazione straordinaria durante l’eventuale amministrazione straordinaria.
Nel corso dell’esame del Senato con un emendamento del governo, è confluito nel provvedimento anche il dl relativo all’indotto di Acciaierie d’Italia per venire incontro alle esigenze della filiera.
In particolare, sono state ampliate le maglie per consentire alle imprese dell’indotto, che hanno difficoltà di accedere al credito per i debiti accumulati, di usufruire del Fondo di garanzia anche in mancanza di valutazioni creditizie particolarmente favorevoli. Come ulteriore agevolazione per accedere al Fondo è stato abbassato al 35% il limite di fatturato prodotto nei confronti del committente in amministrazione straordinaria, chiarendo che esso deve fare riferimento al fatturato medio complessivo valutato nei cinque esercizi precedenti.
Tra le novità a favore l’indotto anche una norma che consente alla Regione Puglia di svincolare quote di avanzo di amministrazione per destinarle a ulteriori finanziamenti a beneficio dell’indotto, nel rispetto del regolamento europeo sugli aiuti di Stato.
Nel provvedimento è stato poi chiarito il ‘perimetro’ delle imprese interessate alla prededucibilità dei crediti vantati nei confronti di imprese ammesse alla procedura di amministrazione straordinaria. Viene specificato che le imprese interessate sono anche quelle che hanno fornito prestazioni in materia di risanamento, sicurezza e tutela dell’ambiente. Rientrano in queste categorie le imprese che hanno fornito prestazioni di manutenzione per la funzionalità produttiva degli impianti, ricambi e materiale di consumo, servizi di autotrasporto e di movimentazione di attrezzature, prodotti di consumo, semilavorati e prodotti finiti, anche al di fuori dell’area degli impianti.
Nella prededucibilità rientrano anche i crediti riferiti a prestazioni di beni e servizi non continuative. In questo modo vengono incluse le imprese che sono state costrette ad interrompere le forniture in favore di Adi per l’accelerazione della crisi.
e.m.