Gli infortuni sul lavoro avvenuti nel primo semestre 2011 – per quanto ancora provvisori – segnano una riduzione di circa 16.000 casi (da circa 388mila a 372mila), pari a -4% rispetto allo stesso periodo del 2010. Lo rende noto l’Inail sottolineando che si tratta di una flessione sensibilmente superiore rispetto al -1,9%, che si era registrato nello scorso anno.
I casi mortali risultano invece quasi immutati (da 431 a 428 vittime), pari a -0,7% rispetto allo stesso periodo del 2010, anno in cui, con un calo record, si è scesi per la prima volta dal dopoguerra, sotto la soglia dei 1.000 morti sul lavoro.
L’analisi delle varie attività economiche evidenzia riduzioni diffuse ma di diversa intensità: il calo degli infortuni è più pronunciato nell’Industria (-5,6%) che nei Servizi (-3,2%) e nell’Agricoltura (-2,6%). Positivo il dato infortunistico delle Costruzioni (-5,8%) anche se condizionato dal calo degli occupati nel settore (-4,3%).
“Vogliamo puntare a una diffusione sempre più capillare e mirata delle azioni di prevenzione: dieci anni di progressi non bastano; – afferma il presidente dell’Inail Marco Fabio Sartori – è urgente un ulteriore salto di qualità. Un passaggio chiave sul quale l’Istituto lavora senza sosta e che vuole raggiungere grazie a una nuova politica della prevenzione che stiamo mettendo in campo in maniera strettamente coordinata con le direzioni regionali continuando a puntare a un solo obiettivo: quello degli infortuni zero”. (FRN)