Le intese Vodafone per la ridefinizione complessiva del costo del lavoro e per la gestione dei 700 esuberi rappresentano un ottimo segnale nell’ambito del nostro sistema delle relazioni industriali. E’ questo il giudizio di Laura Di Raimondo, responsabile delle relazioni industriali di Unindustria, Unione degli Industriali e delle Imprese di Roma, Frosinone, Rieti, Viterbo, che ha commentato i punti qualificanti del complesso di accordi inscindibile sottoscritto il 4 maggio 2013.
Di Raimondo è soddisfatta delle intese raggiunte?
Sì, perché sono state individuate soluzioni non traumatiche per la gestione delle eccedenze e misure volte ad assicurare maggiore sostenibilità del costo del lavoro, nonché maggiore produttività, competitività ed efficienza dell’azienda, nonché il consolidamento degli investimenti in Italia.
Quali strumenti sono stati individuati per la gestione delle eccedenze?
Gli accordi hanno consentito di individuare percorsi basati sull’adesione volontaria da parte di lavoratori interessati, escludendo sia licenziamenti che trasferimenti unilaterali. In particolare è prevista la collocazione in mobilità, la ricollocazione presso società terze, la trasformazione del contratto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale, e inoltre il ricorso al contratto di solidarietà di tipo difensivo.
L’accordo prevede anche il ricorso al demansionamento?
Si, è prevista a conclusione del percorso, quale strumento “non traumatico” per la gestione dell’eventuale residuo di eccedenze, così come previsto dalla legge 223/91, la riallocazione interna, anche attraverso l’attribuzione a mansioni inferiori nonché il relativo allineamento retributivo e inquadramentale al livello immediatamente inferiore.
Rimanendo sul settore delle telecomunicazioni, quale è stato lo schema seguito nelle ultime trattative che avete gestito?
Di fronte all’aggravarsi della crisi che sta interessando anche il settore delle telecomunicazioni, era necessario intervenire con un cambiamento culturale congiunto. Le parti sociali hanno saputo cogliere la sfida e, utilizzando gli strumenti in dotazione, soprattutto quelli previsti dall’accordo interconfederale del 28 giugno 2011. Pertanto è stato possibile, come dimostrano gli accordi sottoscritti in questi ultimi 9 mesi (in particolare Wind, Telecom Italia), con le principali realtà aziendali del settore, trovare soluzioni innovative provando a superare l’attuale contesto di crisi puntando a un recupero di produttività, competitività e a una distribuzione equa e solidaristica dei necessari sacrifici che non determinino la perdita traumatica di posti di lavoro, ma che, anzi, siano rivolte a creare i presupposti per uno slancio competitivo che coinvolga per primi i lavoratori stessi. E’ chiaro, che il compito delle parti sociali è stato e sarà quello di individuare soluzioni di volta in volta “tagliate su misura” per le specifiche esigenze delle realtà aziendali.
L’obiettivo è incrementare la produttività e contenere i costi. In che modo lo avete raggiunto?
Attuando l’accordo interconfederale del 28 giugno 2011, anche attraverso le così dette “intese modificative” (permessi per riduzione dell’orario di lavoro ed ex festività) nonché prevedendo soluzioni esigibili per la programmazione e la fruizione delle ferie e dei permessi. Inoltre l’azienda, oltre al nuovo accordo in materia di premio di risultato, ha previsto l’attivazione di un piano di “Welfare aziendale”.
E’ una novità?
E’ la prima volta nel settore delle telecomunicazioni. Inoltre è un risultato che è stato raggiunto grazie al lavoro e alle soluzioni individuate da Unindustria nell’ambito del gruppo di lavoro “Welfare aziendale”, avviato circa sei mesi fa con le nostre associate. L’obiettivo è quello, alla luce della situazione di difficoltà economica e finanziaria che ha colpito individui e famiglie, di alleviare le difficoltà delle famiglie dei lavoratori Vodafone offrendo nuove forme di prestazioni socialmente utili previste dal programma “Welfare aziendale” che l’azienda istituirà entro il 31 dicembre 2013, lasciando al singolo dipendente la volontà di aderire a tale iniziativa. Inoltre, avendo rispettato tutti i dettami della normativa e delle circolari fiscali questi interventi costituiranno benefits interamente detassati.
Francesca Romana Nesci