“Il sì è decisivo per favorire il lavoro, l’incremento dell’occupazione e lo sviluppo in Fiat”. Lo scrive la Fismic in una nota in cui si legge che “nei prossimi giorni assieme ai sindacati firmatari, si svolgerà una capillare campagna di informazione indirizzata ai lavoratori e finalizzata a un voto consapevole al referendum”. Per Roberto Di Maulo, Segretario Generale della Fismic, “un parere negativo manderebbe all’aria l’opera svolta finora dal sindacato responsabile e gli stessi investimenti previsti (oltre un miliardo di euro) che prenderebbero la via dell’estero”.
“Questi accordi – prosegue il leader Fismic – sono molto positivi perché garantiscono il lavoro, un aumento consistente del reddito (circa 4.000 euro all’anno), una modifica dell’inquadramento che dà prospettive professionali, l’erogazione del TFR e la ripartenza degli scatti di anzianità al momento del passaggio alle nuove società, nuove regole sull’organizzazione del lavoro, che tutelano la salute dei lavoratori riducendo la faticosità delle operazioni, e nuove regole sindacali fondate sull’assunzione di responsabilità nell’applicazione degli accordi sottoscritti”.
“Le intese raggiunte, inoltre – dice Di Maulo – prefigurano importanti sviluppi di contrattazione in azienda, con un collegamento più stretto tra crescita del salario e crescita di produttività, dando alla prestazione lavorativa un corrispettivo economico che oggi non è possibile con un Ccnl metalmeccanico troppo rigido ed esteso a categorie di lavoratori così diverse tra loro”. “In cambio – prosegue – vengono richieste regole più europee nel modo di produrre, sanzioni contro i furbi assenteisti, sanzioni contro i sindacati non responsabili, la riduzione di 10 minuti della pausa (compensata da aumenti salariali, e le pause italiane rimangono tra le più lunghe d’Europa), l’eventuale spostamento della mezz’ora retribuita per la mensa, forse, a fine turno”. (LF)