Crescita economia dimezzata nel 2025, rispetto alle stime del Piano strutturale di bilancio di ottobre 2024. Nel Documento di finanza pubblica, all’esame del Consiglio dei Ministri convocato alle 18, l’asticella del pil si dovrebbe fermare allo 0,6% per l’anno in corso, contro l’1,2% nello scenario programmatico del Psb. Per i tre anni successivi il Pil dovrebbe essere previsto allo 0,8%.
Il Documento, in base alla mozione parlamentare e in attesa del recepimento nella legislazione italiana del nuovo regolamento europeo sulla governance, si limiterà al quadro tendenziale a legislazione vigente. Nessun accenno, quindi, alle linee di politica economica e alle misure che il governo potrebbe mettere in campo di fronte alle ultime emergenze, come i dazi e la difesa.
Nonostante una crescita rivista al ribasso, tengono i saldi di di finanza pubblica. Il rapporto deficit/pil quest’anno sarà probabilmente indicato al 3,1%, meno del 3,3% previsto nell’autunno scorso, per collocarsi sotto il 3% nel 2026. Ad aiutare l’indebitamento sarebbero i buoni risultati delle entrate tributarie e la spesa sotto controllo, con quella del Pnrr inferiore alle attese. Meglio del previsto anche il debito che nel 2025 dovrebbe essere previsto al 136,6% contro il 136,9 del Psb.
E.G.