Il rapporto debito/Pil, secondo gli ultimi dati del governo, nel 2010 “salirebbe di 2,5 punti percentuali al 118,5 per cento, il valore più elevato dal 1997”. Lo sottolinea la Banca d’Italia nel Bollettino economico, segnalando, peraltro, che “il debito pubblico riprende a ridursi dal 2012, flettendo al 115,2% del Pil l’anno successivo, circa 12 punti percentuali sopra i livelli precedenti la crisi (103,6% nel 2007)”. Nella parte dedicata alla finanza pubblica, Bankitalia calcola che in otto mesi il debito delle amministrazioni centrali é aumentato di 78,1 miliardi, quello locale di 1,3. Quanto al miglioramento dei conti previsto dal Tesoro, “é quasi interamente attribuibile alla riduzione dell’incidenza della spesa primaria sul Pil, per lo più dovuta alla contrazione della spesa in conto capitale” (0,8 punti percentuali, raggiungendo il valore più basso dal 2001) “e alla diminuzione dei redditi da lavoro dipendente (1,2 punti percentuali nel triennio”. (FRN)
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