Il Senato approva con 147 voti a favore, 104 contrari e due astenuti il ddl lavoro che contiene importanti norme sull’arbitrato, i licenziamenti, i lavori usuranti e l’apprendistato oltre agli incentivi all’occupazione. Il provvedimento, in sesta lettura dopo che la legge era stata rinviata alle Camere da Napolitano per un nuovo esame sull’arbitrato, è stato modificato di nuovo e torna alla Camera. È stato cassato il testo della Camera che recepiva un emendamento del Pd secondo il quale si poteva ricorrere all’arbitrato solo per controversie già insorte. Ora è ritornato il concetto che si decide di ricorrere all’arbitrato preventivamente 30 giorni dopo l’assunzione.
L’aula del Senato ha anche approvato un emendamento del relatore Maurizio Castro (Pdl), che stabilisce che anche nei casi di invalidità del licenziamento esso dovrà essere impugnato entro 60 giorni dalla ricezione della sua comunicazione in forma scritta. Secondo Castro i licenziamenti invalidi sono, ad esempio, quelli che non contengono la motivazione. L’emendamento va a correggere il testo approvato in commissione che fissava in novanta giorni il termine per impugnare un licenziamento intimato senza la forma scritta. Una norma controversa anche perché la legge stabilisce tuttora che il licenziamento non comunicato per iscritto è inefficace.
Torna nel ddl Lavoro l’articolo sull’amianto nei navigli di Stato. L’aula del Senato, prima del voto finale, ha approvato l’emendamento del senatore del Pdl Filippo Saltamartini che prevede lo stanziamento di 5 milioni di euro annui per i risarcimenti alle vittime, assimila coloro che hanno perso la vita alle “vittime del dovere” ed elimina l’eventuale illecito penale senza voler pregiudicare i risarcimenti.
Il senatore del Pd, Mauro Del vecchio, ex generale dell’ esercito, ha votato in dissenso dal gruppo contrario all’emendamento, concordando con la maggioranza sul fatto che non si può attribuire responsabilità penale ai comandanti delle navi che sono state costruite utilizzando anche l’amianto. (LF)
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