“My fellow Americans, this is the liberation day”. Così il presidente Donald Trump ha aperto il suo annuncio ufficiale sulle nuove tariffe commerciali, pronunciato dal giardino delle rose della Casa Bianca davanti a un pubblico di lavoratori americani, tra cui operai dell’automotive, siderurgici, camionisti e montatori. “Questo giorno verrà ricordato per sempre come il giorno della rinascita, il giorno in cui abbiamo reso l’America di nuovo ricca”, ha detto.
Nel suo discorso, Trump ha descritto la misura come una risposta “reciproca” a decenni di squilibri: “Loro lo fanno a noi, noi lo facciamo a loro. Ora è il nostro turno di splendere. Make America Great Again, greater than ever before”, ha dichiarato, promettendo che la nuova politica commerciale genererà “trilioni e trilioni di dollari per ridurre le tasse e abbattere il nostro debito nazionale”.
Trump ha mostrato un rapporto dell’Ufficio del Rappresentante commerciale degli Stati Uniti, pubblicato nei giorni scorsi, che elenca barriere tariffarie e non tariffarie imposte ai prodotti americani in vari paesi del mondo, tra cui sussidi, manipolazioni valutarie e furti di proprietà intellettuale. Ha puntato il dito in particolare contro l’IVA europea, definita da lui “una tassa esorbitante” e “un’ingiustizia cronica” per le imprese statunitensi.
A partire dalla mezzanotte, dunque, sono scattate le tariffe del 25% su auto e componenti auto importati negli Usa, misura sostenuta anche dal sindacato United Autoworkers. La Casa Bianca ha poi precisato che le tariffe saranno effettive tra il 5 e il 9 aprile. In particolare, sabato 5 aprile entreranno in vigore i dazi del 10%; mentre mercoledì 9 aprile, alla stessa ora, quelli di oltre il 10% imposti sui beni importati negli Stati Uniti da Paesi come Cina e Unione Europea.
“They rip us off” così Trump ha definito l’Unione Europea, annunciando un nuovo dazio del 20% sui prodotti in arrivo dal blocco a 27 membri. “Loro sono durissimi, ma ora tocca a noi. Sono così patetici”, ha detto presentando la misura come una risposta diretta alle politiche commerciali europee.
Il presidente ha poi esibito un grafico dettagliato che elenca i nuovi dazi: 34% alla Cina, 24% al Giappone e 26% all’India. Trump ha spiegato che le tariffe saranno calcolate in base ai dazi imposti dagli altri Paesi agli Usa e ad “altre forme di cheating” (imbrogli), senza però chiarire i criteri tecnici. Trump ha annunciato che anche il Regno Unito sarà soggetto a un nuovo dazio del 10% sulle esportazioni verso gli Stati Uniti. “Nessuno sarà escluso”.
Inoltre, Trump ha annunciato l’introduzione di un dazio base universale del 10% su tutte le importazioni, che si aggiunge alle tariffe già previste per singoli Paesi. “Se volete un tasso zero, allora fabbricate i vostri prodotti qui in America”, ha detto.
Borse europee a picco in apertura dopo l’annuncio di nuovi dazi dazi americani, mentre l’euro balza, arrivando a 1,098 dollari, e l’oro tocca nuovi record. In avvio, a Milano l’indice Ftse Mib perde il 2%, a Parigi il Cac40% il 2,2, a Francoforte il Dax il 2,3%, a Madrid l’Ibex35 l’1,5%, a Londra il Ftse100 l’1,5. Per la Gran Bretagna, tra i maggiori partner di Washington, i dazi sono stati fissati al 10%.
La decisione ha provocato dure reazioni in tutto il mondo.
La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha dichiarato che i nuovi dazi rappresentano un “duro colpo” per l’economia globale. Profondamente rammaricata per questa decisione, von der Leyen ha affermato che gli europei sono “pronti a reagire” e stanno già lavorando a “un nuovo pacchetto di contromisure” nel caso in cui i negoziati con l’amministrazione americana, ardentemente auspicati dall’Ue, dovessero fallire. Secondo von der Leyen, non è “troppo tardi” per negoziare.
Il presidente del Consiglio europeo, António Costa, ha affermato da parte sua che l’Ue rimarrà una “fervente sostenitrice del commercio libero ed equo” ed ha esortato il blocco europeo ad andare avanti “in modo decisivo” con gli accordi commerciali con Sud America, Messico e India.
L’industria chimica tedesca, per la quale gli Stati Uniti rappresentano il principale mercato di esportazione, ha invitato ieri l’Ue a “mantenere la calma”, sottolineando che “un’escalation non farebbe che peggiorare i danni”. L’associazione dell’industria automobilistica tedesca (VDA) ha affermato che i nuovi dazi “creeranno solo dei perdenti” e ha invitato l’Ue ad “agire unita e con la forza necessaria, continuando a segnalare la propria disponibilità a negoziare”.
“Combatteremo queste tariffe con contromisure”, ha annunciato il primo ministro canadese Mark Carney, aggiungendo che le nuove tariffe “cambieranno radicalmente” il commercio internazionale.
La Cina, invece, “esorta gli Stati Uniti ad annullare immediatamente i dazi unilaterali e a risolvere adeguatamente le controversie con i propri partner commerciali attraverso un dialogo equo”, ha affermato il ministero del Commercio, sottolineando che questi dazi “mettono a repentaglio lo sviluppo economico globale”. In assenza di un accordo, Pechino sta valutando “contromisure per preservare i propri diritti e interessi”, ha avvertito, sottolineando che “non ci sono vincitori in una guerra commerciale e non c’è via d’uscita dal protezionismo”.
“L’introduzione di dazi da parte degli Stati Uniti nei confronti dell’Ue è una misura che ritengo sbagliata e che non conviene a nessuna delle parti”, ha affermato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. “Faremo tutto quello che possiamo per lavorare a un accordo con gli Stati Uniti, con l’obiettivo di scongiurare una guerra commerciale che inevitabilmente indebolirebbe l`Occidente a favore di altri attori globali. In ogni caso, come sempre, agiremo nell’interesse dell’Italia e della sua economia, anche confrontandoci con gli altri partner europei”. Intanto la premier ha annullato gli impegni previsti in agenda. Questo, secondo quanto si apprende, per “poter concentrare la propria attività sulle azioni da intraprendere in seguito all’introduzione di nuovi dazi da parte del governo degli Stati Uniti”. Stessa mossa anche per il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, che ha annullato gli impegni previsti per la giornata odierna “per contribuire alle azioni che il Governo dovrà intraprendere”.
Il ministro del Commercio e dell’Industria giapponese, Yoji Muto, ha dichiarato che le misure tariffarie adottate dagli Stati Uniti sono “estremamente deplorevoli”, aggiungendo di avere “fortemente esortato Washington a non applicarle al Giappone”. “Nutriamo serie preoccupazioni circa la loro conformità alle norme (dell’Organizzazione mondiale del commercio) e all’accordo commerciale tra Giappone e Stati Uniti”, ha affermato il portavoce del governo Yoshimasa Hayashi.
Il Regno Unito vuole raggiungere un accordo con gli Stati Uniti per “mitigare” l’impatto dei dazi e non intende reagire immediatamente, ha annunciato il segretario al Commercio Jonathan Reynolds.