Nell’anniversario (il 41 esimo) dell’accordo di San Valentino, Daniela Fumarola, nuova segretaria della Cisl, lancia la proposta di rinnovare quell’esperienza, realizzando un nuovo “patto della responsabilità’: “un grande accordo tra le parti riformiste e responsabili, che impegni istituzioni, sindacato e imprese su obiettivi strategici comuni”, unico modo, dice, “per affrontare le sfide che attendono il paese”.
“Proponiamo un patto della responsabilità che serve al Paese per farlo crescere, per dare stabilità, nuova occupazione e realizzare nuova politica dei redditi. E richiamiamo l’accordo di San Valentino perché pensiamo sia stata una stagione importante”. L’intenzione sembra quella di recuperare un rapporto con Cgil e Uil: “Noi- dice Fumarola- ci rivolgiamo a tutte le forze, non facciamo distinzioni di alcuna natura. Non abbiamo nessun pregiudizio nei confronti dei colleghi della Cgil e della Uil. Ci piacerebbe ritrovarci sui contenuti e su un metodo, che è quello di valutare le cose, le proposte e i risultati nel momento in cui ci vengono fatte”. Ma subito dopo avverte: “Noi siamo qui, e laddove ci si dovesse ritrovare su un terreno comune, ben venga. Diversamente, andremo avanti per la nostra strada”.
Quanto ai rapporti col governo, la neo eletta leader Cisl ritiene che sia sempre necessario dialogare, e respinge le accuse di ‘’acquiescenza’’: la strada è quella del “confronto libero e autonomo con gli interlocutori sociali e istituzionali, senza alcun pregiudizio, nessuna simpatia o antipatia dettata dal colore politico del governo che si ha di fronte”. Al governo Meloni riconosce di aver mantenuto “attenzione al dialogo”, e nei suoi confronti, afferma, la Cisl si pone esattamente nello stesso modo con cui si e’ rapportata con Draghi, o con i governi precedenti: “stando sempre al merito delle cose e proprio per questo senza paura del conflitto. Che è cosa ben diversa da un antagonismo troppo spesso strabordante su altri terreni rispetto a quello puramente sindacale”. Una stoccata alla Cgil e alla Uil, quando dice che “mai abbiamo giudicato per primi chi coltiva invece questa visione, perché ognuno è libero di fare ciò in cui crede. Ma quando si è tentato di far passare la nostra autonomia per acquiescenza, il nostro riformismo per timidezza, allora abbiamo risposto e lo abbiamo fatto a testa alta, con orgoglio”. E tuttavia, non è proprio il caso di “restare prigionieri dentro un clima di scontro che davvero non giova a nessuno, il nostro Paese ha bisogno di dialogo, concordia e coesione”.
E ancora, Fumarola parla della ‘’solitudine del riformista’’, citando Tarantelli, del ‘’pragmatismo’’ contrapposto al ‘’vacuo libro dei sogni’’, della mobilitazione ‘’da scegliere senza timore quando è necessario’’, della legge sulla partecipazione “che è un traguardo storico e che non deve diventare terreno di scontro tra i partiti”, degli incidenti sul lavoro, altro tema che richiede un Patto tra tutte le forze del paese, per arginare la strage quotidiana. Sul fisco invoca ‘’più cartelle, non meno, non rottamazioni, non pace fiscale: l’evasione va combattuta col pugno di ferro’’. Insomma, “c’è molto da cambiare, molto da riformare -prosegue Fumarola- bisogna aprire una prospettiva nuova. Proiettare nel futuro le relazioni industriali e sociali, mettendo al centro la persona con il suo protagonismo”.
In politica estera pochi concetti precisi e chiari: “pace giusta” per l’Ucraina e ‘’due popoli, due stati’’ per il Medio Oriente. Fumarola definisce “agghiacciante” anche solo “sentir parlare di deportazioni, di occupazione manu militari, di improbabili riviere turistiche”, riferendosi alle note sparate di Trump. Del quale contesta anche la ‘’guerra dei dazi’’: “un mondo senza regole condivise, con guerre commerciali e barriere tariffarie, è un mondo più povero e, soprattutto, meno sicuro”.
Quanto all’Europa, per Fumarola ha bisogno di ‘’una potente sveglia’’, che le consenta di recuperare lo spirito di coesione che ha prodotto il Next Generation e il programma Sure. Critica, la sindacalista, sul nuovo patto di stabilità e sul green deal, ‘’che non è affatto un deal, ma una decisione unilaterale”, con implicazioni molto negative sull’industria. L’Europa deve invece tornare “a ragionare insieme, a trovare le giuste soluzioni per una transizione industriale socialmente sostenibile, capace di coniugare salvaguardia dell’occupazione e rilancio della produzione”. La strada, dice, “e’ quella indicata dalle relazioni di Mario Draghi ed Enrico Letta”.
Sull’immigrazione la posizione della leader Cisl è solidissima: “va riformata la legge sulla cittadinanza, non si può fermare il vento con le mani, le migrazioni ci sono e ci saranno, impariamo piuttosto a pianificarle e farne una risorsa: i migranti sono i nuovi italiani’’, in un paese dove il declino demografico e l’invecchiamento della popolazione sono una realtà sotto gli occhi di tutti. “Includere chi arriva in Italia da altri Paesi, prevedendo flussi migratori sostenibili e procedendo alla riforma della legge sulla cittadinanza. I migranti sono già oggi, e saranno sempre più, i nostri colleghi, i compagni di scuola dei nostri figli, dei nostri nipoti. Parte integrante delle nostre società. Essere inclusivi non deve essere considerato un onere, ma un investimento per il futuro”. La Cisl deciderà nelle “prossime settimane” l’atteggiamento sul referendum sulla cittadinanza, ma intanto la nuova segretaria ottiene l’attenzione di Antonio Tajani che a stretto giro commenta: “bene Daniela Fumarola, sulla necessità di riformare la legge sulla cittadinanza. In linea con la proposta Ius Italiae che Forza Italia ha presentato in Parlamento”.
Le citazioni: San Tommaso d’Aquino, Tarantelli, Federico Caffè, Mattarella, Papa Francesco. E poi Draghi, Letta e anche Trump.
Gli applausi: numerosissimi, i più forti, praticamente un’ovazione, sul passaggio contro l’evasione fiscale e sui migranti.
I voti: eletta a scrutinio segreto dal consiglio generale, Fumarola ha raccolto 188 voti, una scheda bianca e due nulle, pari al 98,4% dei 191 voti espressi.
I ringraziamenti: a “Gigi” Sbarra, innanzi tutto: ‘’hai sempre saputo tenere la barra dritta, nel vento contrario e negli ostacoli’’; e poi a tutta la comunità della Cisl: “grazie per la fiducia, per l’onore, per l’amicizia, per l’affetto’’. “Affetto e gratitudine,” a nome di tutta la confederazione, anche al presidente Mattarella, “per l’importante ruolo e per il lavoro che svolge con equilibrio”. Sull’essere grati si riferisce anche la citazione di San Tommaso con cui Fumarola ha aperto la sua relazione: ‘’grazie come riconoscenza, ma grazie anche come vincolo a restituire e mettere in circolo ciò che si è ricevuto’’.
Nunzia Penelope