Il neo presidente di Confitarma (Confederazione italiana armatori), Paolo d’Amico, ribadisce “perplessità” sulle procedure di liberalizzazione e privatizzazione di Tirrenia e lamenta anche “un difetto di trasparenza dell’intero processo”. Nel discorso all’assemblea, all’indomani dell’elezione, d’Amico ha anche ribadito “l’attenzione dell’armamento privato al problema dell’occupazione dei marittimi che inevitabilmente scaturirà dalla privatizzazione della flotta Tirrenia” e che “l’armamento privato è pronto a farsi carico dell’intero personale”.
Il presidente degli armatori ha auspicato “che venga finalmente posta la parola fine alla contrapposizione tra flotta privata e pubblica” e ha lamentato che la Confederazione non è mai stata invitata ai tavoli ministeriali di approfondimento e confronto in materia. Inoltre per d’Amico “la scelta di procedere all’affidamento in blocco dei servizi marittimi a una stessa società di navigazione invece che ad una pluralità di operatori attraverso gare linea per linea, certamente non aiuta, come pure non aiuta la prevista durata di 12-8 anni delle convenzioni ad esclusivo appannaggio delle società ex-regionali e della società Tirrenia”. Infine per l’armatore, “non è accettabile la commistione dei ruoli tra regolatore e gestore che si verrebbe a creare qualora fossero le Regioni, tramite partecipazioni in società, ad acquisire le ex-regionali del gruppo Tirrenia”. (LF)