In arrivo 100 miliardi di euro dall’UE entro il 2020 per portare al 20 per cento il Pil prodotto dalla manifattura (oggi è al 14 per cento) entro il 2020. Acciaio, automotive, cantieristica navale, costruzioni, industria per la sicurezza e turismo. Bruxelles punta sul nuovo ‘industrial compact’, patto di politica industriale che sarà illustrato il 22 gennnaio dal vicepresidente della Commissione e commissario all’Industria, Antonio Tajani, insieme al collega per l’Energia Gunther Oettinger e al presidente Josè Manuel Barroso. L’obiettivo è portare al 20% il Pil prodotto dalla manifattura in Europa entro il 2020 e rafforzare la politica microeconomica dell’area per uscire dalla crisi e creare un’alternativa alle politiche di austerità e rigore. A questo scopo ‘Orizzonte 2020’ il programma per promuovere la ricerca e innovazione nell’Unione europea, prevederà almeno 100 miliardi di euro di incentivi tra 2014 e 2020 vincolati ai sei settori chiave per la ‘rinascita’ della politica industriale europea. Il progetto è finalizzato a ricerca e innovazione industriale, integrabile anche con i fondi strutturali e con i cofinanziamenti nazionali. In questo modo la Ue potrà finanziare l’intero processo di trasferimento tecnologico, da progetto-pilota sino alla commercializzazione. “Si aggiunge un altro tassello al mosaico del rafforzamento dell’anima industriale europea”. Così Tajani intervistato dal Sole 24 Ore nel sottolineare che la battaglia culturale per l’anima manifatturiera dell’Europa “è stata vinta”. Quanto al mancato rispetto da parte dell’Italia direttiva per i pagamenti dalla Pa, aggiunge Tajani, “invieremo all’inizio di febbraio al governo italiano la prima lettera di messa in mora, sottolineando le violazioni. Che sono soprattutto tempistiche di pagamento non applicate e debito pregresso ancora non liquidato”.
