Il consiglio dei ministri, su proposta del premier Paolo Gentiloni e del ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, ha approvato un regolamento da attuarsi mediante decreto del presidente della Repubblica che riorganizza il ministero del Lavoro in seguito all’istituzione dell’ispettorato nazionale del lavoro e dell`agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro (Anpal).
In particolare, il provvedimento determina la dotazione organica residua del ministero e ridefinisce l’assetto delle strutture di livello dirigenziale generale e le relative funzioni e attribuzioni. Per quanto riguarda l’amministrazione centrale, si sopprimono due direzioni generali (quelle “per le politiche attive, i servizi per il lavoro e la formazione” e “per l’attività ispettiva”) e dieci posti di funzione dirigenziale non generale, che si riducono quindi da sessanta a cinquanta, rendendo la struttura amministrativa più snella ed efficiente.
Inoltre, l’amministrazione periferica (direzioni interregionali del lavoro e direzioni territoriali del lavoro) confluisce interamente nell’ispettorato.
Vengono infine chiariti i compiti e la portata della collocazione funzionale della figura del responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza, quale struttura inserita all’interno del segretariato generale.