Dal Sud, e precisamente da Gioia Tauro, nel corso dell’iniziativa ‘L’Italia del Mezzogiorno’ la Cgil rilancia quattro idee per crescita, occupazione e sviluppo di tutto il Paese, quattro capisaldi della Strategia nazionale elaborata dal sindacato e presentata ieri nella cittadina calabrese. Proprio a Gioa Tauro, quindi, la Cgil rilancia una strategia nazionale per lo sviluppo del Mezzogiorno nella quale si riconosce “un parziale ritorno di attenzione politica sul Mezzogiorno, con interventi governativi come Masterplan e patti territoriali” a fronte, però, del “divario aumentato negli anni di crisi”.
Oltre al varo di una nuova Iri, per supplire alla ”assenza di una strategia unica e condivisa dei principali soggetti coinvolti, al di là di quelli governativi come Invitalia, Cassa Depositi e Prestiti, Agenzia per la Coesione”, la Cgil sottolinea la necessità di aumentare “l’intensità dell’investimento pubblico nel Mezzogiorno, portando la spesa ordinaria in conto capitale dello Stato nelle regioni del Sud ad almeno il 45% del totale per un quinquennio. Il 34,5% attualmente previsto dall’ultimo Decreto Sud non sarebbe sufficiente”.
In tema di risorse aggiuntive (programmazione europea e Fondo Sviluppo e Coesione), Cgil chiede di “accelerare la spesa concentrandola su un numero ridotto di progetti in ottica sovraregionale con una riforma dell’Agenzia per la Coesione Territoriale in modo da renderla in grado di operare efficacemente nei territori”. E ancora si chiede di introdurre un fondo destinato alla mobilità nel Mezzogiorno, considerando prioritari sia i grandi assi ferroviari e autostradali che quelli secondari per evitare marginalizzazione e spopolamento, perché “connettere i territori non significa costruire solo collegamenti fisici, ma garantire anche l’infrastrutturazione sociale e immateriale”.
Infine prendersi cura del territorio con risorse e una strategia pluriennale per la messa in sicurezza, la cura e la valorizzazione anche del patrimonio ambientale, vera emergenza nazionale, e del Sud in particolare.