Prevede investimenti per 400 milioni di euro circa il piano di interventi immediati redatto dall’Ilva e consegnato oggi dal presidente Bruno Ferrante alla Procura della Repubblica di Taranto. La cifra è quella già resa nota ieri dal ministro Corrado Clini. Gli interventi immediati di risanamento riguarderebbero gli impianti dell’area a caldo sotto sequestro.
Ferrante ha depositato in Procura anche un’istanza nella quale si chiede se l’azienda può continuare a produrre, sempre rimanendo in linea con quanto stabilito dal tribunale del riesame che ha confermato il sequestro senza facoltà d’uso degli impianti.
Nel suo piano l’Ilva prevede di coprire i depositi di minerali, considerati tra le fonti prime d’inquinamento a Taranto. La società Paul Wurth è stata incaricata di presentare un sistema per la copertura dei parchi minerari. Gli interventi previsti nei parchi minerali, specifica l’azienda, dovrebbero ridurre le polveri del 70-90%. La società Paul Wurth è leader mondiale nella progettazione di impianti siderurgici.
Intanto gli interventi per il risanamento dell’azienda inquinante diventano sempre più urgenti: ieri sera è giunta la notizia che i custodi giudiziari Barbara Valenzano, Emanuela Laterza e Claudio Lofrumento hanno notificato all’azienda l’ordine di rifare completamente sei batterie delle cokerie degli altiforni, spegnere 6 torri e 2 altiforni. I primi lavori potrebbero riguardare l’Altoforno 1. (FRN)