In Italia i lavoratori immigrati “sono maggiormente soggetti al rischio infortunistico”: nel 2011 “tra i lavoratori nati all’estero, in controtendenza con l’andamento generale, gli infortuni sono infatti cresciuti, raggiungendo un’incidenza media del 15,9% sugli infortuni complessivi a fronte del 15% dell’anno precedente”. Lo dice il Dossier Statistico Immigrazione Caritas-Migrantes, presentato oggi a Roma.
Sono oltre 1 milione gli immigrati iscritti ai sindacati, con una incidenza dell’8% sul totale dei sindacalizzati e del 14,8% sulla sola componente attiva. Le ispezioni condotte nel 2011, si legge ancora nella ricerca, hanno riscontrato in situazione irregolare il 61% delle aziende sottoposte a verifica, in circa la metà dei casi per lavoro nero, condizione che accresce l’esposizione dei lavoratori al rischio di infortunio sul lavoro. (FRN)