3.514 aziende in difficoltà con 84.825 lavoratori coinvolti. Questa la fotografia scattata dalla Fim Cisl Lombardia nel 28° rapporto dell’osservatorio sindacale.
In sei mesi sono ben 1.424 le aziende che hanno utilizzato la cassa integrazione straordinaria per 27.839 lavoratori, mentre altre 213 hanno licenziato 4.869 persone.
La nuova rilevazione congiunturale della Fim Cisl relativa al primo semestre 2010, presentata oggi a Milano, segnala una preoccupante crescita della cassa speciale e della mobilità, nonostante una leggera flessione del ricorso alla cassa ordinaria e del numero complessivo delle imprese interessate.
La crisi continua a coinvolgere tutte le dimensioni di impresa e i diversi settori merceologici. Si evidenzia con l’allarmante incremento della cigs (in sei mesi +64% di aziende e +64% di lavoratori sospesi, per il 26% riguarda cassa in deroga, introdotta cioè in via eccezionale per lavoratori normalmente privi di copertura degli ammortizzatori). Crescono in modo preoccupante i licenziamenti (+32% di aziende che vi ricorrono, +13% i lavoratori espulsi), si affermano nel contempo i contratti di solidarietà (47 aziende per ben 4.859 lavoratori), segno di una nuova attenzione di parte del mondo imprenditoriale. Dal punto di vista territoriale Milano è l’area più colpita con 787 aziende in difficoltà e 15.747 lavoratori coinvolti. Seguono Bergamo (583 aziende, 15.059 lavoratori), Brescia (510, 12.332), Brianza (456, 9.771) e Lecco (237, 7.280).
“Occorre generalizzare gli strumenti di solidarietà per fronteggiare la crisi, che debbono costituire la via privilegiata e alternativa ai licenziamenti, ma occorre anche un rinnovato impegno per delineare politiche industriali e settoriali di sostegno, con un ruolo nuovo e più incisivo delle istituzioni, locali e nazionali”, ha commentato il segretario generale della Fim Cisl Lombardia, Nicola Alberta. (FRN)