In un’intervista al quotidiano La Repubblica, il direttore esecutivo del Fmi, Carlo Cottarelli, lancia l’allarme sull’indebolimento della classe media, costretta ad indebitarsi per consumare, e della distribuzione del reddito verso il capitale, fattori che inciderebbero pesantemente sull’andamento dell’economia globale.
“Un aumento di salari e stipendi della classe media porterebbe a una distribuzione del reddito meno squilibrata – spiega Cottarelli – e ridurrebbe la necessità di indebitamento della classe media. Ma globalizzazione e sviluppo tecnologico tendono a spostare la distribuzione del reddito verso il capitale. Non sarà facilissimo correggere queste tendenze”.
Rispetto all’andamento dell’economia Italiana, in termini di tasso di crescita “stiamo certo meglio, ma cresciamo ancora un po’ meno del resto dell’area dell’euro e non abbiamo ancora recuperato il livello del reddito pro capite che avevamo dieci anni fa”. Per Cottarelli, l’Italia è ancora preda della conseguenze delle crisi del 2008-09 e del 2011-12, causate da alcune debolezze strutturali, tra cui l’elevato debito pubblico e la perdita di competitività dei costi di produzione a partire dal 2000.
“Stiamo correggendo queste debolezze – prosegue -, ma ci stiamo muovendo un po’ troppo lentamente. La crescita c’è, ma è ancora troppo bassa e fragile. Restiamo esposti a possibili shock nell’economia mondiale ed europea”.
“Io spero che, per un po’ di tempo, non ci siano ulteriori shock provenienti dall’esterno e che l’economia europea continui a crescere – conclude – Ma non possiamo contare per sempre su un contesto esterno favorevole e dobbiamo accelerare nella correzione dei no-stri punti deboli”.
E. M.